Da diversi mesi il maggiore Comune delle Isole Eolie (che oltre a Lipari, comprende anche le isole di: Vulcano, Stromboli, Panarea, Filicudi e Alicudi) è in fermento per la gestione del suolo pubblico.
Il Sindaco Riccardo Gullo – a seguito della modifica del Regolamento Edilizio – viste le pressanti preoccupazioni e sollecitazioni provenienti dalle Associazioni di categoria locali, ha avviato un percorso di confronto teso a ricercare delle soluzioni condivise.
I rappresentanti delle Associazioni – AssoImpreseEolie (Maurizio Cipicchia), Comitato Eolie 20-30 (Danilo Conti), Confesercenti Messina (Domenica Monte delegata per le isole Eolie), Federalberghi isole Eolie (Christian Del Bono) e Associazione Tecnici Eoliani (Gaetano Barca) – fanno il punto della situazione.
A che punto siamo con la questione del suolo pubblico nel maggiore dei comuni eoliani
La questione dell’utilizzo del suolo pubblico nel Comune di Lipari impegna e preoccupa le Associazioni di categoria ormai da diversi mesi. Nonostante gli sforzi profusi e i numerosi incontri (almeno sei alla presenza dei vertici dell’amministrazione e dei dirigenti) e documenti prodotti, si è ormai giunti alla soglia dei ponti del 25 aprile e del 1° maggio senza essere ancora riusciti a trovare soluzioni condivise.
Come si sta regolando il comparto produttivo
Questo stato di incertezza e di precarietà sta incidendo negativamente sul tessuto produttivo perché non ha consentito e non consente agli esercenti di programmare adeguatamente né gli investimenti né le assunzioni. In alcuni casi, gli imprenditori hanno addirittura deciso di tirare i remi in barca e di rinunciare ad aprire i battenti per la stagione turistica 2023. In altri, è già stata prevista un’inevitabile contrazione della produttività e quindi anche della forza lavoro da impiegare.
Lo stato dell’arte in materia di suolo pubblico nel Comune di Lipari
In atto, l’assegnazione del suolo pubblico viene effettuata ricorrendo alla consultazione incrociata e difficoltosa di due regolamenti e di un emendamento: il Regolamento di suolo pubblico, approvato dal Consiglio Comunale il 31 maggio 2021, marginalmente emendato il 29 luglio 2022; e il Regolamento Edilizio, approvato in Consiglio comunale il 29 settembre 2022.
Si tratta, quindi, di due strumenti entrambi in vigore ma in parziale contraddizione tra loro.
Il Regolamento edilizio, all’art. 54, supera infatti in senso inutilmente restrittivo proprio il “nuovo” Regolamento di suolo pubblico, riscritto dopo tanti anni sulla base della Legge 160/2019 ed emendato solo 2 mesi prima (luglio 2022) dell’entrata in vigore dello stesso Regolamento Edilizio. L’assenza di un testo unico, oltre a creare difficoltà agli uffici impegnati nell’assegnazione degli spazi e a quelli preposti al controllo delle occupazioni, obbliga le utenze a vagare in una giungla di articoli e commi da ricercare in almeno tre diversi atti, per altro, non immediatamente consultabili online.
Le difficoltà connesse al varo di un Regolamento condiviso
Il percorso si è dimostrato più arduo del previsto per fattori che ad avviso delle Associazioni vanno ben oltre le questioni tecniche che, comunque, necessitano ancora di essere affrontate nello specifico.
Occorre, infatti, evidenziare come alcune cattive abitudini del passato e alcuni pregiudizi del presente rischino di far saltare un confronto che ha sin qui fatto emergere tante contraddizioni ma i cui obiettivi di fondo sembrano invece essere ampiamente condivisi e devono essere perseguiti nel più ampio interesse della collettività.
Gli obiettivi dovrebbero essere abbastanza chiari, ovvero quelli di poter raggiungere una base comune attraverso la quale garantire tanto il decoro urbano e l’ordine pubblico con un’occupazione regolamentata, ordinata e rispettosa della legge, quanto le legittime esigenze di tante attività produttive che per ovvie ragioni, viste anche le richieste della clientela, hanno negli anni programmato e sviluppato le proprie attività anche in funzione sull’uso di spazi pubblici esterni.
La proposta delle Associazioni
Le Associazioni hanno elaborato delle proposte, attenendosi scrupolosamente alle previsioni di legge, con l’obiettivo di contribuire alla redazione di un testo unico coordinato che regolamenti tanto l’attribuzione quanto il canone di suolo pubblico.
In estrema sintesi, si propone di abrogare l’art. 54 del Regolamento Edilizio, rimandandone la trattazione al Regolamento di suolo pubblico del 2021, opportunamente emendato: riconoscendo quindi le legittime prerogative già attribuite dalla legge agli esercizi di vicinato/asporto; eliminando il divieto tout court al rilascio di autorizzazioni o concessioni per l’occupazione della sede stradale o di marciapiedi imposto nelle isole di Panarea, Stromboli e Alicudi; e prevedendo altre minime modifiche che rendano il regolamento più adatto alla morfologia socio-economica del territorio.
C’è piena convinzione sul fatto che il rispetto del decoro e dell’ordine pubblico si ottengano facendo rispettare le regole – già particolarmente restrittive – e non imponendone di nuove che rischiano invece di rompere il fragile equilibrio sul quale si basa il lavoro di tantissime imprese stagionali in larga parte a carattere familiare.
Si chiede, infine, che anche il canone di suolo pubblico possa presto essere oggetto di revisione così da rientrare nei parametri suggeriti dalla legge portandolo, quindi, in linea con l’effettiva redditività degli spazi concessi.
Prossimi step
Le Associazioni rimangono fiduciose che il Sindaco possa riconvocarle a stretto giro con la speranza che questa volta le proposte possano davvero essere valutate e discusse nel merito, evitando polemiche che distraggono da quegli obiettivi che tanto l’Amministrazione quanto le Associazioni si sono prefissati. Poi tutta la responsabilità passerebbe al Consiglio Comunale dove ci si augura che i consiglieri possano essere più attenti e/o coinvolti di quanto non lo siano stati in occasione della recente approvazione del Regolamento edilizio.