Ho ascoltato con disgusto, nel corso di una trasmissione televisiva, l’intervento della ex, per fortuna dell’Italia, ambasciatrice Basile che fra l’altro, sembra che alla Farnesina non abbia avuto grande fortuna.
Tale intervento era inaccettabile dalla prima all’ultima parola ma, ciò che mi ha colpito maggiormente è stato il paragone fra i bambini decapitati o comunque assassinati a sangue freddo dai terroristi di Hamas ed i bambini palestinesi che, a suo dire, morirebbero per mancanza di medicinali o di cure ospedaliere. Ogni bambino che muore è una tragedia, qualunque ne sia la causa ed a qualunque nazionalità appartenga, ma l’assassinio proditorio di un bambino è un crimine contro l’umanità e come tale va trattato.
Non una parola la signora in questione dice, con le sue presuntuose lezioncine sciorinate col tono mellifluo che mi ricorda quello di Heydrich, sul perché, con tutti i miliardi di dollari elargiti senza sosta dai paesi arabi produttori di petrolio, manchino i farmaci, non siano stati costruiti ospedali e poli pediatrici, villaggi dello sport, palestre, piscine, campi calcio, scuole ed università degne di questo nome, centrali elettriche ed idriche con la conseguenza che l’energia e l’acqua vengono fornite ancora oggi da Israele .
La risposta è semplice: tutto va a finire nell’acquisto di armi e nel finanziamento dei terroristi, foraggiati ed addestrati con dovizia di mezzi; con la conseguenza di mantenere le popolazioni palestinesi in una condizione che alimenta solo insofferenza e rancore. In realtà le altre vittime di Hamas sono proprio i palestinesi a cui: per un verso la propagande di Hamas fa credere che tutti i problemi derivino dall’azione dei governi di Israele, mentre da un altro reprime ogni dissenso ed ogni volontà di pacifica convivenza. La signora Basile ed altri ipocriti che, di fatto sono solidali con Hamas, attribuiscono ai vari governi dello stato ebraico la responsabilità di avere fomentato con il loro comportamento l’odio contro il popolo ebreo ed essere quindi i responsabili diretti dei crimini dei terroristi.
E’ utile invece ricordare che dopo la nascita dello stato di Israele, deliberata dall’assemblea generale delle nazioni Unite, lo stesso fu attaccato dai paesi arabi limitrofi che, fra l’altro assoldarono ufficiali delle SS fuggiti dalla Germania per non pagare i loro crimini. Lo scopo era la distruzione dello stato appena nato e la conseguente “soluzione finale” per il suo popolo.
Si potrebbe, date le circostanze, rivolgere un pressante invito a tutti gli ipocriti che sono soliti recarsi nei luoghi di ubicazione dei campi di concentramento nazisti, esprimendo contrizione per gli ebrei, che vanno benissimo da morti, a non fare più simili falsi “pellegrinaggi” e dire invece chiaramente che sono solidali con con i terroristi di Hamas che, fra ‘altro, in queste ore tentano di fermare l’esodi dei civili palestinesi per utilizzarli : da vivi come scudi umani e da morti come oggetti di propaganda.
In questo contesto Israele ha il diritto di difendersi, senza “se” e senza “ma”, non solo dai terroristi di Hamas, ma anche degli ipocriti nostrani.