“Abbiamo appreso con grande disappunto che l’Istituto Gramsci ha ricevuto dal Comune di Palermo una lettera con cui gli si chiede di indicare entro il prossimo 30 settembre una data per lo sgombero dei locali che occupa presso i Cantieri culturali alla Zisa. Si tratta della conclusione assolutamente non condivisibile della lunga vertenza che ha visto contrapposti questa importante istituzione culturale e il Comune di Palermo sulla questione dell’affitto dei locali. Palermo non può essere la città dell’accoglienza e poi respingere, addirittura sfrattare, l’Istituto Gramsci, una delle strutture culturali più prestigiose della città”. A dichiararlo sono il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il responsabile dipartimento Memoria e legalità Dino Paternostro, che pochi mesi fa avevano chiesto l’intervento del sindaco e del presidente del consiglio comunale per verificare le condizioni per far prevalere l’interesse pubblico della città, degli studiosi, degli studenti, nel mantenimento della sede dell’Istituto Gramsci all’interno dei Cantieri.
La Cgil avanza una proposta. “Riteniamo che una soluzione debba trovarsi per evitare questa vergogna dello sfratto che additerebbe Palermo come la città del respingimento della cultura – spiegano Ridulfo e Paternostro – Ragionevolmente, la Cgil ritiene che una compensazione, transattiva anche per gli anni passati, tra il servizio culturale aperto alla città e a tutti i cittadini, che l’istituto Gramsci rende gratuitamente, e l’ammontare dell’affitto al Comune potrebbe benissimo essere la soluzione da portare avanti. Facciamo appello, quindi, al sindaco della città di Palermo affinché una soluzione positiva si trovi e si trovi immediatamente. In ogni caso, questa organizzazione sindacale si dichiara fin d’adesso disponibile a partecipare ad una raccolta fondi che concorra alla conclusione positiva della vicenda”.