Dalle scorse ore sono in distribuzione anche in Sicilia le tessere magnetiche con il reddito e la pensione di cittadinanza, ma per migliaia di cittadini quello che doveva essere un aiuto risolutivo per fronteggiare la crisi economica si starebbe rivelando una beffa.
In tantissimi, soprattutto pensionati, hanno ricevuto nella carta magnetica appena 50 euro, nonostante i calcoli dei caf con l’ammontare che avrebbero dovuto percepire prevedevano importi decisamente più alti. Infatti, il reddito di cittadinanza e anche la pensione di cittadinanza si cumulano con gli altri redditi percepiti dagli utenti, ma fra gli importi che erano stati calcolati e che i richiedenti avrebbero dovuto percepire e quelli effettivamente erogati ci sarebbero differenze sostanziali in difetto.
Su tutti, il caso di una pensionata ultraottantenne palermitana, titolare di pensione minima, costretta per ritirare la carta magnetica a recarsi alle poste centrali di via Roma a Palermo in Taxi, a causa delle condizioni di salute che non le permettono di deambulare bene e spendendo 15 euro per la corsa, ma ricevendo poi un reddito di appena 50,92 euro: “Una beffa, visto che dai calcoli la somma che mi sarebbe spettata era decisamente più alta”.
E come lei molti altri siciliani, delusi da quello che la pensionata in questione definisce come uno “scherzo di cattivo gusto“.
La signora, però, non è sola, perchè per altri trentamila cittadini si è palesato lo “scherzetto” di un reddito di cittadinanza di 50 euro, mentre secondo la Uil la situazione è ancora peggiore, perchè la maggioranza della platea dei pensionati risulterebbe esclusa dalla pensione di cittadinanza. Per Domenico Proietti, segretario confederale Uil, un “pensionato single in affitto” arriverebbe a percepire un beneficio “non superiore comunque a 76 euro mensili”.
Tenta di gettare acqua sul fuoco il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, “Solo il 7% di chi ha ottenuto il reddito di cittadinanza ha avuto tra 40 e 50 euro – afferma – mentre il 71% ha avuto 400 euro ed il 21% tra 750 e 1.380 euro”.
E intanto, è polemica per le risposte assurde e in certi casi offensive date agli utenti proprio dalla pagina Facebook ufficiale dell’Inps: “Flat tax + aumento Iva significa che chi sta meglio paga meno e chi sta peggio paga di più. Meno servizi, più privilegi per pochi. Dopo la beffa del reddito di cittadinanza sta arrivando quella dell’Iva e della Flax Tax. Noi intanto ce la prendiamo coi migranti”. Per non parlare del cittadino che avrebbe ricevuto questa risposta a dir poco allucinante: “Se usa facebook e si fa i selfie con le orecchie da coniglio sa anche richiedere un pin”. La social media manager dell’Inps – una funzionaria assunta dall’istituto – a seguito di queste risposte poco professionali sarebbe poi finita in ospedale per il “troppo stress“.