Presso la CGIL di Caltanissetta si è tenuta una conferenza stampa per presentare il focus socio economico sulla provincia Nissena elaborato dal Cerdfos, Centro studi CGIL Sicilia, in collaborazione con alcuni docenti dell’università Lumsa di Palermo.
La conferenza è stata introdotta da Ignazio Giudice, segretario Generale CGIL Caltanissetta, che attribuisce alla presentazione del focus socio economico ”un punto di analisi di partenza per riavviare l’economia della nostra provincia che, come si evince dai dati, ha subito processi di mortificazione sociale che certificano l’inadeguatezza della politica che nei decenni ha rappresentato le Istituzioni e non è stata in grado di costruire una nuovo modello di società”.
Giudice afferma, con forza, che ”le bugie dell’ultimo decennio, a partire dal famoso binomio legalità e sviluppo, sono tutte emerse e sono evidenti in questo focus che certifica anche il tasso di evasione fiscale relativa all’Irpef della provincia per l’anno d’imposta 2015.
Si segnala che i contribuenti sono stati 154.284 per un reddito complessivo dichiarato di poco più di 2,2 miliardi di euro per imposta versata pari a poco più di 334 milioni di euro, per essere ancora più chiari a fronte di 100 euro dichiarati i consumi sono stati pari a 143,0 euro.
Il grande dramma, dal quale uscire, è la precarietà della politica nelle impostazioni e nelle scelte che si compiono. Altro dato – continua Giudice – che deve farci saltare dalla sedia è quello di vivere in una provincia dove il tasso di mortalità ha superato quello di natalità‘‘.
È intervenuto anche Giuseppe Citarrella, presidente del Centro studi, che nel condividere l’impostazione data ha confermato l’obiettivo di questo focus su base regionale approfondito per ogni provincia della Sicilia. Obiettivo che passa attraverso la consegna di questo lavoro alle ”Istituzioni regionali che hanno il dovere di intervenire, per porre un argine alla deriva sociale ed economica e ripensare al modello di società oltre che alla desertificazione d’impresa ed alla non attrattività di nuovi investimenti che potrebbe portare allo spopolamento, tanto che oggi gli over 65 sono più degli adolescenti di 14 anni‘‘,
Altro dato che allarma è relativo all’indicatore dei disoccupati, ”sono più gli inattivi nella fascia di età tra i 15 e i 64 anni, che complessivamente ammontano a oltre 100 mila individui in tutta la provincia, cioè quasi il 40 per cento della popolazione facendo emergere il rischio di pervasività criminale senza precedenti. Lo stesso indicatore in Italia si attesta al 27 per cento ed in lombardia al 21 per cento”.
Alla conferenza ha preso parte anche il professore Foderà dell’università Lumsa di Palermo che ha strutturalmente analizzato i dati del mercato del lavoro evidenziando forti criticità che emergono dai tassi di attività, occupazione e disoccupazione.
All’incontro era presente l’intero gruppo dirigente della CGIL provinciale.