Terminati i lunghi festeggiamenti per i 124 anni del club rosanero, la compagine di mister Dionisi scalda i motori in vista del match casalingo contro il Cittadella, valevole per il dodicesimo turno di campionato. Dopo un compleanno all’insegna di felici ricordi e dolci amarcord si torna così alla cruda realtà della serie B.
Fare i conti con il presente e migliorare tutti quegli elementi fondamentali ancora non sufficientemente limati che, come una palla al piede, a oggi, non hanno permesso al Palermo di spiccare il volo in classifica. Di tutto ciò ne è ben consapevole il tecnico toscano che, nel corso della conferenza stampa pre-partita, ha rimarcato la volontà di rimettere in carreggiata la propria squadra e colmare la distanza dalle avversarie prima che sia troppo tardi.
Una continuità è stata già acquisita sotto certi aspetti, ma appare sfocata in altri. Contro la Reggiana è stato spezzato l’incantesimo Barbera, con la prima vittoria tra le mura domestiche dopo mesi scanditi da cocenti sconfitte e deludenti pareggi (unica eccezion fatta per i playoff con la Sampdoria). I siciliani andranno così a caccia non solo della striscia positiva interna dei tre punti, ma anche del quarto risultato utile consecutivo. Se sulla carta il Cittadella è la formazione più abbordabile per le ambizioni di questo Palermo, in realtà si preannuncia una sfida tutta in salita.
Negli ultimi due anni i veneti hanno vestito i panni di vere e proprie “bestie nere” per i rosanero, che hanno sofferto, in ogni occasione, il sistema di gioco dei granata. Oltre la “tradizione“, a mettere il bastone tra le ruote sarà anche l’imprevedibilità delle scelte tecniche di Dal Canto, che contro la Sampdoria ha mutato sistema di gioco, dal 4-3-1-2 al 5-3-2, strappando un punto ai blucerchiati.
Gli occhi e le attenzioni di Dionisi sono però focalizzati unicamente sui suoi ragazzi. Tanti sono i dubbi di formazione e gli ultimi incontri ravvicinati potrebbero lasciare più spazio a chi nelle ultime uscite ha visto il campo con meno costanza, come Pierozzi e Le Douaron. Proprio quest’ultimo potrebbe prendere il posto di Henry, dopo le prestazioni sfoggiate, sempre da subentrato al connazionale, sia a Mantova sia con la Reggiana. Acquistato come “jolly offensivo” per la sua duttilità, il numero 21 ha trovato nella sua comfort-zone il modo migliore per esprimersi e chissà che l’allenatore rosanero non voglia offrirgli questa ghiotta occasione e provare a far finalmente sbocciare l’amore con i tifosi palermitani, in trepidante attesa di scoprire il valore dell’ex Brest, che in estate abbandonò la possibilità di esordire in Champions per disputare la categoria cadetta.
La cura Dionisi non è stata ancora del tutto efficace. Giocatori come Desplanches, Gomes e Insigne appaiono totalmente rigenerati, tanto da divenire ormai imprescindibili, mentre altri sono costantemente sotto esame e in attesa di segnali incoraggianti. Mantova si è così rivelata la perfetta sintesi di una stagione ancora anonima e senza un nitido indirizzo. Il match contro il Cittadella sarà certamente la chance migliore per lanciare dei chiari segnali, anche in vista della trasferta di Frosinone, che chiuderà il cerchio prima dell’ennesima sosta.