Dal 10 al 28 maggio la sala Strehler del teatro Biondo di Palermo ospiterà la rassegna di danza contemporanea “Passaggio a Sud”, curata da Roberto Giambrone.
In un mondo globalizzato ha senso parlare di una danza geograficamente e culturalmente connotata?
Cinque coreografi palermitani, con i loro spettacoli, provano a rispondere a questo interrogativo fornendo indizi per abbozzare una mappa geo-poetica, per capire se esiste ancora un’identità e un pensiero meridiano o se si debba rinunciare definitivamente a qualunque differenza culturale e stilistica.
“Dopo la rassegna 70/30, che lo scorso anno ha dato spazio a giovani compagnie italiane di teatro – ha detto il direttore del Teatro Biondo Roberto Alajmo – abbiamo voluto aprire alla danza. È il primo momento di un percorso che vorremmo sviluppare nei prossimi anni con altre iniziative rivolte alle performance danzate”.
Aprirà la rassegna Giuseppe Muscarello, in scena il 10 e l’11 maggio alle ore 21, con lo spettacolo “Sull’identità”.
Liberamente ispirato a “Uno, nessuno e centomila” di Pirandello, la pièce è incentrata sulla figura di Gengè, alter ego del protagonista, un ‘doppio’ che esiste solo nello sguardo della moglie.
La danza è, per Muscarello, il linguaggio ideale per cogliere i sentimenti dell’uomo pirandelliano, lo smarrimento dell’identità, divisa tra ciò che crediamo di essere e ciò che percepiscono o vorrebbero vedere gli altri.
Il 13 (ore 17.30) e il 14 maggio (ore 21.00), saliranno sul palco Sabrina Vicari e Federica Aloisio con “Eoika”, un’indagine sull’alterazione della visione, sull’illusione della percezione ottica del corpo.
La coreografia trae ispirazione dall’artista tedesco Sebastian Bieniek, dall’estetica cubista di Picasso e dal surrealismo di Magritte, incrociando il pensiero espresso dallo scrittore Arnheim nel saggio “Arte e percezione visiva”.
E’ così che il corpo si duplica, si scompone, assume proporzioni diverse, inganna lo sguardo, gioca continuamente con lo spettatore mettendo in discussione la propria identità e le coordinate spazio-temporali.
Il 18 e 19 maggio, alle 21.00, Giovanna Velardi proporrà “Brevi racconti tra un diavolo e un soldato”, interpretato insieme a Simona Miraglia, con una scenografia video di Valeria Guarcini e le animazioni di Mattia Pirandello.
Ispirato all’”Histoire du soldat” di Stravinskij, lo spettacolo mette in scena due personaggi antitetici: un soldato e un diavolo, emblemi del bene e del male e delle loro diverse rappresentazioni.
Silvia Giuffrè, invece, autrice e interprete de “La donna puma”, su musiche originali e sonorizzazioni live di Gabriele Giambertone e Giuseppe Rizzo, andrà in scena il 24 e 25 maggio alle 21.00.
Si tratta di un viaggio introspettivo liberamente ispirato al concetto di durata, ‘il tempo dell’anima, espresso dal filosofo Henri Bergson.
Nell’estrema semplicità delle azioni del quotidiano, la donna puma affronta un percorso di crescita e rigenerazione, passando attraverso diversi stadi emotivi e mettendo a nudo le proprie fragilità, riscoprirà la leggerezza e si aprirà al mondo con una consapevolezza nuova.
Chiuderanno la rassegna, il 27 e 28 maggio alle 21.00, Emilia Guarino e Oria con “Son de Lusc”, ideato da entrambe e coreografato dalla Guarino, con i canti e suoni sperimentali di Oria.
Per le due autrici, in ogni voce e in ogni corpo ci sono tracce di vitalità sopita e inascoltata, che chiedono con forza di emergere e risuonare alla luce.
Lo sviluppo della piéce porta in scena tutto quel che c’è da coltivare ogni giorno per raggiungere questo obiettivo.
Sul sito www.teatrobiondo.it tutte le informazioni su costi e prevendite.