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La polemica a Catania

La denuncia di Bianco e la risposta di Trantino: la querelle tutta social sul Tondo Gioeni

mercoledì 7 Maggio 2025

La potremmo definire la “querelle del Tondo Gioeni“, e in effetti la frase sintetizza lo scambio di battute avvenuto lo scorso fine settimana tra l’ex sindaco di Catania Enzo Bianco e l’attuale sindaco della città etnea Enrico Trantino.

Prima di riportare le loro parole, è doveroso fare un passo indietro. Nel 2013, l’allora sindaco Bianco decise di demolire il ponte Gioeni e non di ristrutturarlo, invertendo la rotta tracciata dal suo predecessore Raffaele Stancanelli, per ragioni di sicurezza, dividendo la città tra favorevoli e contrari come spesso accade in questi casi. Il cerchio si chiuse nel 2018, quando fu inaugurata, sul viale Andrea Doria, la Fontana e il giardino verticale.

La demolizione era un atto dovuto, voglio ricordarlo. Ormai questa zona è diventata una piazza, questa fontana unisce la città“, dichiarò ai tempi Bianco.

Sta di fatto, che l’opera ideata dall’architetto Ugo Mirone non ha mai goduto di notevole fortuna, e molti cittadini rimpiangono quel che fu il ponte Gioeni, soprattutto per via dell’intenso traffico che si viene di continuo a creare in quella zona.

Quanto mi dispiace vedere le condizioni in cui versano la Fontana e il Giardino verticale del del Tondo Gioeni. Si trovano in uno stato di vero abbandono. Totalmente al buio perché l’impianto di illuminazione è guasto da tempo. La Fontana, senza acqua, comincia a coprirsi di calcare. Una situazione davvero triste“, inizia Bianco nel suo post social.
Tondo Gioeni
Lasciando stare le polemiche, pretestuose e strumentali – aggiunge – l’intero complesso della Fontana aveva ed ha una funzione importante dal punto di vista della sicurezza idrogeologica, perché contribuisce a intercettare una parte della grande massa di acqua che giunge dai paesi etnei e che si riversa poi nel centro di Catania. Ma anche l’idea di realizzare un’ideale porta che chiude a nord la Catania ottocentesca. Una sorta di collegamento artistico e ideale con il centro storico richiamando la storica fontana dell’Amenano di piazza Duomo, all’ingresso del mercato della Pescheria. Persino una rivista prestigiosa come Paysage Topscape ne aveva sottilineato bellezza e funzionalità. Adesso è tutto abbandonato: l’acqua è scomparsa, il verde è scolorito, le piante annichilite. Invece di collegare bellezza e tradizione, adesso collega maldestramente il suo degrado a quello diffuso in tanta parte della città“.
Che questa amministrazione si dia finalmente una mossa“, l’invito che rivolge in conclusione con tono polemico, “faccia qualcosa per il bene di Catania, anche partendo dalla semplice pulizia e manutenzione di questa Fontana per poi procedere subito su tante, tantissime altre cose, anche più importanti. Una per tutte, gli orti urbani di Librino. O almeno tentare di farlo, invertendo un’azione che finora è stata obiettivamente insufficiente“.
Alle parole di Bianco sono seguite quelle del sindaco Trantino, che ha così commentato: “Diventa sgradevole compiere una comparazione tra la tua amministrazione e quella di adesso. Io ricordo che tu inauguravi semafori e panchine, noi non abbiamo neanche presenziato alla consegna alla città di importanti interventi o all’apertura delle decine di cantieri che si vedono in città. I catanesi sono abbastanza maturi per giudicare da soli. Ma sappiamo entrambi che le difficoltà di manutenzione verde e strade, gravando sulla spese corrente, sono condizionate dal dissesto che, secondo quanto stabilito dalla Corte dei Conti, è addebitabile a te, al punto che sei incandidabile (e non mentire dicendo che è stata revocata, perchè sappiamo entrambi che il Ministero dell’Interno ha stabilito che opera ope legis, quale effetto della decisione della Corte). Ciò nonostante, per quel che riguarda la fontana che hai fortemente voluto quale segno imperituro della tua magnificenza, vi è un malfunzionamento delle pompe, a cui stiamo apprestando rimedio nell’ambito dei lavori che stiamo eseguendo a Parco Gioeni (la cui riapertura è prevista per fine luglio). Il giardino verticale non avrebbe mai potute resistere perché – secondo gli esperti del verde – inidoneo per la posizione in cui insisteva. Abbiamo piantato dei rampicanti che, pensa un po’, devono avere il tempo di crescere. Per la condizione finanziaria che ci hai lasciato, dovresti avere il pudore di tacere. Accetto ogni critica, purché costruttiva“, chiude Trantino, “non amo le mistificazioni“.
La discussione è continuata con la replica di Bianco a Trantino, volta a porre dei quesiti amministrativi e chiarire alcuni aspetti posti dal primo cittadino.
Certamente, essendo un tema ancor oggi divisivo, le polemiche difficilmente si placheranno.
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