Condividi
Il report

La digitalizzazione in Sicilia: la situazione sugli investimenti Pnrr, tra promesse e ritardi burocratici

martedì 11 Marzo 2025

Il report di Assonime e Openpolis, intitolato “Gli Investimenti del Pnrr per la Digitalizzazione“, analizza lo stato di attuazione delle misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per la modernizzazione digitale della Pubblica Amministrazione e delle infrastrutture di connettività. In Sicilia secondo l’indagine, i progetti procedono ma con ritardi e problemi burocratici nella loro attuazione. 

I dati presentati arrivano fino a febbraio 2025 e coprono diverse aree strategiche, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi pubblici e rafforzare la competitività del Paese.

 

Il report

 

IlSicilia.it ha analizzato i dati e riassume il quadro della situazione nell’Isola su banda ultra-larga, 5G, collegamento delle isole minori con la fibra ottica e ammodernamento della pubblica amministrazione.

 

GLI ASSI PRINCIPALI DELL’INDAGINE

 

L’indagine si concentra su tre macro-settori principali:

 

1. Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione

Polo Strategico Nazionale (PSN): 900 milioni di euro per creare un’infrastruttura cloud sicura e affidabile per la PA centrale.

Migrazione al cloud delle amministrazioni locali: 1 miliardo di euro per supportare 12.464 enti locali nel passaggio a soluzioni cloud certificate.

Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND): 556 milioni di euro per favorire l’interoperabilità tra le banche dati della PA.

 

2. Infrastrutture per la connettività

Piano Italia a 1 Giga: 3,5 miliardi di euro per garantire connessioni a banda ultralarga in zone non coperte dal mercato.

Piano Italia 5G: 1,1 miliardi di euro per sviluppare reti 5G, soprattutto nelle aree a fallimento di mercato.

Collegamento delle isole minori: 60,5 milioni di euro per garantire la connettività in fibra ottica a 18 isole italiane.

 

3.Stato di attuazione e criticità

L’implementazione delle misure ha incontrato ostacoli di tipo tecnico, amministrativo e finanziario. Ritardi nella mappatura dei territori e difficoltà nella posa della fibra hanno portato a una riduzione degli obiettivi iniziali. A

d esempio, il target del Piano Italia a 1 Giga è stato rivisto al ribasso, passando da 6,9 milioni a 3,4 milioni di civici da connettere. Inoltre, sebbene molti progetti siano formalmente in fase avanzata, la spesa effettiva resta limitata: solo l’11% delle risorse per la migrazione al cloud delle PA locali è stato utilizzato, mentre per il PSN la percentuale scende sotto l’1%.

 

I dati siciliani: un percorso “lento e tortuoso”

 

La Sicilia si trova al centro di un massiccio piano di investimenti per la digitalizzazione e la connettività, grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Gli interventi previsti spaziano dall’estensione della banda ultra-larga alla copertura 5G, fino al collegamento delle isole minori con la fibra ottica e alla digitalizzazione della pubblica amministrazione.

Tuttavia, sebbene il piano rappresenti un’opportunità unica per colmare il divario digitale, i dati mostrano che l’attuazione procede a rilento.

 

Le Isole minori: connesse, ma con qualche ombra

Uno dei progetti più riusciti del Pnrr in Sicilia è senza dubbio il collegamento delle Isole minori alla rete in fibra ottica. Località turistiche di grande richiamo, come Alicudi, Filicudi, Lampedusa e Stromboli, sono finalmente entrate nell’era della connettività veloce, grazie all’infrastruttura di backhauling sottomarino che garantisce una trasmissione dati stabile e ad alte prestazioni.

 

 

In pratica, le isole siciliane sono state collegate tra loro e alla terraferma con cavi in fibra ottica sottomarini. Il sistema collega:

Alicudi a Filicudi, Filicudi a Salina, e Salina a Lipari.

Linosa a Pantelleria, Ustica a Palermo, Levanzo a Trapani, e Marettimo a Levanzo.

Panarea a Lipari, Stromboli a Panarea, e Vulcano a Patti.

 

Questo intervento migliora la qualità della connessione per i residenti e le imprese locali, oltre a favorire il turismo digitale, un settore in forte crescita. Tuttavia, non tutto è andato secondo i piani: i lavori hanno subito ritardi e problemi tecnici, con il rischio di non rispettare le scadenze imposte dall’Unione Europea.

 

Banda ultra-larga: la Sicilia ancora a metà strada

Se nelle isole minori il progetto è a buon punto, la situazione è più complicata quando si guarda al programma Italia a 1 Giga, che punta a garantire la banda ultra-larga in tutta la regione. La Sicilia è una delle aree con il maggior numero di civici da connettere: ben 170.432.

Tuttavia, i numeri mostrano che il traguardo è ancora lontano:

95.835 civici sono stati connessi.

74.597 sono ancora in lavorazione.

Il ritardo è dovuto a diversi fattori. Prima di tutto, la posa della fibra ha incontrato ostacoli burocratici, con autorizzazioni lente e procedure complesse che hanno rallentato i cantieri. In secondo luogo, il problema delle “case sparse”, ovvero unità abitative isolate e difficili da raggiungere con la rete, ha creato una serie di difficoltà tecniche che hanno richiesto una revisione del piano.

Nonostante gli ostacoli, i lavori procedono, ma la Sicilia rimane indietro rispetto ad altre regioni italiane, come la Lombardia e il Veneto, dove il numero di civici connessi è molto più alto. Se i ritmi non accelerano, il rischio è che la scadenza del 2026 non venga rispettata.

 

 

5G: passi avanti, ma con ritmi lenti

Il Pnrr ha previsto anche un’importante espansione della rete 5G in Sicilia, soprattutto nelle aree più remote e nei piccoli centri. Il progetto prevede due fasi: il backhauling, ovvero la connessione dei ripetitori alla rete in fibra ottica, e la densificazione della rete, cioè l’aumento dei siti di trasmissione per garantire una copertura stabile.

Al momento, la situazione è questa:

511 siti completati per il backhauling.

9 siti ancora in lavorazione.

13 siti attivati per la densificazione.

19 siti in lavorazione.

Questi numeri dimostrano che, anche se la rete 5G si sta espandendo, la crescita è più lenta del previsto. La Sicilia ha ancora molte zone scoperte, specialmente nelle aree interne, dove la connessione mobile è ancora poco affidabile. In confronto ad altre regioni, come Emilia-Romagna e Piemonte, il piano siciliano appare meno avanzato.

 

La digitalizzazione della pubblica amministrazione: a che punto siamo?

Oltre alla connettività, il Pnrr punta a trasformare la pubblica amministrazione siciliana attraverso la digitalizzazione dei servizi. Uno degli interventi più rilevanti è la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), che permette agli enti pubblici di condividere informazioni e migliorare l’efficienza amministrativa.

Tra gli enti siciliani che hanno aderito al progetto spicca l’Accademia di Belle Arti di Catania, che ha avviato la digitalizzazione della consultazione dell’offerta formativa e dei titoli accademici. Anche diversi comuni hanno iniziato il passaggio al cloud, ma il processo è ancora in una fase iniziale, con ritardi nella migrazione dei dati.

La lentezza della burocrazia locale è uno dei problemi principali: molte amministrazioni non hanno ancora completato l’integrazione con la piattaforma, rendendo difficile la digitalizzazione effettiva dei servizi. Inoltre, mancano dati aggiornati su quali enti abbiano effettivamente reso operativi i nuovi sistemi digitali.

 

Il quadro generale: Sicilia tra opportunità e ostacoli

Il Pnrr rappresenta una grande occasione per la Sicilia, che grazie agli investimenti in digitalizzazione potrebbe finalmente colmare il divario con il resto del Paese.

Palazzo d’Orléans

Tuttavia, riassumendo, i dati mostrano una situazione a luci e ombre:

-Il Piano “Italia a 1 Giga”: avanza, ma con forti ritardi e problemi burocratici.

-Il 5G e connessioni mobili: crescita più lenta rispetto ad altre regioni italiane.

-Isole minori: progetto completato con successo, ma con difficoltà tecniche.

-Digitalizzazione della PA: ancora indietro, con troppi enti pubblici che faticano ad aggiornarsi.

 

Pnrr

Rispetto al resto d’Italia, la Sicilia si trova in una posizione intermedia. Se da un lato ha ottenuto risultati migliori rispetto ad alcune regioni del Sud, come la Calabria e la Basilicata, dall’altro è nettamente indietro rispetto a Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, dove l’attuazione dei progetti digitali è più avanzata.

Il nodo centrale resta l’efficienza della spesa: molte delle risorse destinate alla Sicilia sono ancora bloccate, e se non verranno utilizzate entro il 2026, il rischio è di perdere i finanziamenti europei. Per evitare questo scenario, è necessario un cambio di passo, con procedure più snelle, maggiore coordinamento tra enti locali e centrali e un’accelerazione nella realizzazione dei progetti.

La digitalizzazione in Sicilia è possibile, ma il tempo stringe.

 

Fonti dati: Report “Gli investimenti  del Pnrr per la Digitalizzazione” – Assonime e Openpolis

 

Nota metodologica del report

Il report di Assonime e Openpolis si basa su un’ampia gamma di dati provenienti da diverse fonti istituzionali e piattaforme governative. La principale fonte informativa è la Piattaforma ReGiS, il sistema ufficiale utilizzato per la rendicontazione degli investimenti del PNRR.

Tuttavia, il report segnala che ReGiS presenta criticità, con informazioni non sempre coerenti e ritardi nella registrazione delle operazioni.

Per una maggiore completezza, sono stati integrati dati da:

Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), per il monitoraggio delle PA che hanno aderito ai progetti di digitalizzazione.

Italia Domani, il portale ufficiale del governo sul PNRR.

Infratel Italia, per le informazioni sulle infrastrutture di rete e la copertura della banda ultra-larga.

La metodologia del report prevede l’analisi dei progetti finanziati e il confronto tra i dati di allocazione, stanziamento e spesa effettiva.

Un limite evidenziato è la difficoltà nel verificare l’effettiva attuazione dei progetti, poiché molte informazioni non sono aggiornate o risultano incomplete. In sintesi, sebbene il report fornisca un quadro dettagliato sugli investimenti digitali del PNRR, la trasparenza dei dati resta un problema, rendendo complesso il monitoraggio dell’avanzamento reale degli interventi.

Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
ilSiciliaNews24

I molteplici volti delle donne a Palazzo Reale, la Fondazione Federico II apre le porte a “Through Her Eyes” CLICCA PER IL VIDEO

Un omaggio alla figura femminile, raccontata attraverso l’arte senza tempo della fotografia in bianco e nero, voluta dalla Fondazione Federico II, presieduta da Gaetano Galvagno, in collaborazione con la Fondazione Falcone

BarSicilia

Bar Sicilia, Marcello Caruso sulle elezioni provinciali: “Nessuna fibrillazione, trovare equilibrio nei territori. FI attrattiva” CLICCA PER IL VIDEO

Per la puntata n.314 di Bar Sicilia, Maria Calabrese e Maurizio Scaglione intervistano Marcello Caruso, coordinatore regionale di Forza Italia.

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.