Neanche il tempo di festeggiare per la ritrovata unità sotto l’ombrello di Lagalla vincitore che il centrodestra palermitano si ritrova il grattacapo dei nomi in giunta da inserire nell’esecutivo che sarà guidato dall’ex Rettore.
Troppi nomi per le caselle da riempire, con un primo nodo, quello del nome del vicesindaco, che si incrocia con le vicende regionali e nazionali, con il braccio di ferro, da una parte, tra Musumeci e Micciché per la scelta del candidato governatore e, dall’altra, con lo scontro Meloni-Salvini a Roma. In mezzo due nomi, quello di Carolina Varchi e quello di Francesco Cascio, entrambi candidati sindaci ritirati in piena campagna elettorale, sacrificatisi sull’Altare dell’unità, ma che ora chiedono il conto alla coalizione rivendicando la poltrona di vice Lagalla.
Ci sono poi le altre caselle da riempire. Affollamento in Forza Italia, dove ad aspirare a un posto nell’esecutivo sono i miccicheiani Andrea Mineo, che secondo i rumors vorrebbe per sé l’assessorato del Bilancio (è stato componente della commissione durante la scorsa consiliatura, ma Lagalla pare voglia un tecnico in quella casella) e Rosi Pennino, che potrebbe approdare alle Attività Sociali. C’è poi l’ala che fa capo a Edy Tamajo, che ha portato un bel po’ di voti al centrodestra e che difficilmente accetterà di rimanere a secco nella spartizione delle poltrone dell’amministrazione attiva.
La Lega, che ha corso alle amministrative con il simbolo Prima l’Italia, punta a piazzare Pippo Fallica. Alla ricerca di un posto anche Totò Lentini, che potrebbe puntare sulla moglie, Paola D’Arpa. In lizza anche Antonello Antinoro per Noi con l’Italia. Tra i tecnici, si fa il nome del prorettore dell’Università degli Studi di Palermo Maurizio Carta.