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In questi giorni migliaia di palermitani si stanno vedendo recapitare le lettere per il pagamento della Tari, la tassa sui rifiuti con scadenza il prossimo 2 dicembre. La tassa è dovuta da chiunque- si legge sul sito del Comune di Palermo- possieda, occupi o detenga, a qualunque titolo, locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibite, suscettibili di produrre rifiuti solidi urbani ed assimilati, che insistono interamente o prevalentemente sul territorio comunale.
Le scadenze come sempre arrivano puntuali, ma spesso si scontrano con la realtà dei fatti. Basta fare due passi per Palermo per accorgersi che la città di certo non splende. Scongiurata, infatti, l’emergenza rifiuti dei mesi scorsi la Rap- l’azienda che si occupa della raccolta rifiuti in città- è corsa ai ripari potenziando il servizio di raccolta e di pulizia delle strade. Ma evidentemente questo non basta. Dal centro alle periferie è un susseguirsi di cassonetti stracolmi, di rifiuti riversati sui marciapiedi, creando delle vere e proprie discariche abusive con tanto di mobili e materassi abbandonati. Ormai si vedono ovunque passando per i diversi quartieri cittadini. Dal centro, alla Zisa, passando davanti l’Asp 6 di via La Loggia, da Boccaficalco-Baida, fino ad arrivare alle periferie di Bonagia e Borgonuovo.
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Di certo i cittadini, in molti casi, non aiutano ma è pur vero che nonostante gli sforzi messi in atto dalla Rap la situazione è un continuo singhiozzo tra il pulito e il degrado vero e proprio.
E proprio l’emergenza dell’abbandono dei rifiuti ingombranti in città sarebbe finita, nelle scorse settimane, in un esposto alla procura della Repubblica firmato da Girolamo Caruso, amministratore unico di Rap. Il fenomeno è ormai diventato una vera e propria piaga per la città, utilizzata come discarica.
Nonostante gli sforzi i risultati sono sotto gli occhi di tutti e a pagarne le spese sono sempre i territori e i cittadini onesti che, entro il 2 dicembre, pagheranno il saldo della Tari 2021.