AgroGreen Sicily è il nuovo programma che vi aiuterà a scoprire tutto quello che c’è da sapere sull’innovazione dell’industria agroalimentare siciliana, che anno dopo anno si ingegna per essere sempre più ecosostenibili. Un settore “green” dentro e fuori.
Nella puntata di oggi ci troviamo tra Pollina e Finale alla scoperta di una delle filiere più uniche al mondo, quella della manna.
La manna è un prodotto molto antico, con una storia che oscilla tra mito e realtà. Viene nominata all’interno della Bibbia, in particolare nel XVI libro dell’Esodo, ed è il cibo che Dio inviò agli Israeliti durante la loro peregrinazione nel deserto. Il suo nome deriva dall’ebraico “Man Hu”, che significa “cos’è?”. Quest’espressione rappresenta lo stupore degl’Israeliti nel veder piovere dal cielo un cibo sconosciuto.
A Pollina, però, la manna non piove dal cielo ma sgorga fuori dai frassini da manna. Zone come Pollina e Castelbuono, infatti, sono luoghi ideali per la coltivazione dei frassini perché caratterizzati da elevate temperature, scarsa escursione termica e bassa umidità dell’aria durante il periodo della produzione, che va da fine giugno a metà settembre.
La coltivazione del frassino da manna risale presumibilmente al IX/X secolo d.C., ai tempi della dominazione araba in Sicilia. Il più antico documento che menziona la manna risale al 1080 e si tratta di un documento redatto dal vescovo di Messina che cita proprio le coltivazioni siciliane. Nella seconda metà dell’Ottocento, la Sicilia divenne la maggior produttrice di manna. Purtroppo oggi le coltivazioni si sono ridotte a pochissime zone in tutta l’Isola.
Uno dei fiore all’occhiello di Pollina è il museo della manna, che celebra e illustra questa antica tradizione che, grazie proprio alla sua particolarità e alla sua rarità, ha reso la manna presidio Slow Food.
Ma adesso non vi svelo altro. Venite con noi per scoprire Pollina, Finale e le meraviglie che celano.