Nel 2023 solo una persona su tre con un debito gestito da Kruk Italia, secondo una sua indagine, era donna (con una media nazionale del 63% di clienti uomini e del 37% di clienti donne). La Sicilia risulta in seconda posizione tra le 10 regioni italiane meno virtuose.
Sono infatti 12,15% le donne siciliane indebitate contro una media nazionale al femminile del 5%. Tuttavia se si guarda il divario tra uomini e donne, il dato siciliano è rispettivamente di 63% e 37%.
Il report
L’analisi di Kruk Italia solleva il tema cruciale dell’indipendenza economica femminile, che potrebbe fare la differenza nella situazione economica attuale in Italia. Essendo più numerose e istruite, e meno avventate negli investimenti, le donne dovrebbero guardare al futuro con ottimismo e pretendere di più.
Il divario di genere è spesso attribuito al fatto che in Italia sono prevalentemente gli uomini a gestire le finanze in un nucleo familiare. Questo dato solleva appunto la problematica della scarsa indipendenza economica femminile, una questione che deve essere affrontata.
Un’indagine del 2021 ha rivelato che le donne sono state considerate più responsabili nell’amministrazione del budget, con il 50% degli uomini intervistati che ritiene che le donne gestiscano meglio le spese domestiche e il cibo.
In conclusione, l’analisi di Kruk Italia apre la porta a una riflessione più ampia sul ruolo fondamentale delle donne nella sfera economica e sociale.sottolinea che una maggiore indipendenza economica delle donne non solo migliorerebbe la situazione finanziaria delle famiglie, ma avrebbe anche impatti positivi su altri aspetti critici della condizione femminile. Ad esempio, potrebbe contribuire a contrastare la violenza di genere, offrendo un beneficio più ampio a livello economico e sociale.
In Italia, il peso della gestione finanziaria per le donne è influenzato da molteplici fattori, tra cui l’occupazione femminile, che attualmente si attesta intorno al 50%, con la metà delle donne prive di un proprio reddito.
Tuttavia, secondo i dati Istat, un aumento dell’occupazione femminile al 60% potrebbe portare a una crescita del Pil nazionale del 7%, un traguardo realizzabile considerando che le donne italiane sono più istruite degli uomini, con il 23,5% delle 25-64enni laureate rispetto al 17% degli uomini.
Nonostante il vantaggio educativo femminile, il tasso di occupazione è significativamente più basso tra le donne (57,3%) rispetto agli uomini (78,0%). Questo divario è attribuito a molteplici cause, dalla mancanza di strutture di assistenza familiare ai fattori culturali e alle barriere di accesso a determinate professioni.
I dati di Kruk Italia sottolineano che, nonostante le donne abbiano meno propensione alla creazione di debiti, questa diversità non è dovuta al fatto che siano meno coinvolte nella gestione finanziaria, ma piuttosto all’istruzione. Questa tendenza si mantiene costante e non varia neanche se si mettono a confronto le varie generazioni (boomer, generazione X, Millennial e Gen Z) su tutto il territorio nazionale.
Promuovere una maggiore educazione finanziaria è essenziale per migliorare la consapevolezza nella gestione del denaro e l’indipendenza economica, soprattutto per le donne, diventa cruciale per il progresso socio-economico del Paese.
Serve una profonda riflessione e incisiva azione sulla necessità di abbattere le barriere all’occupazione femminile e portare a conoscenza una cultura finanziaria inclusiva, affinché tutte le persone possano contribuire in modo più significativo alla crescita economica e al benessere sociale dell’Italia.
“I nostri dati sulla situazione finanziaria femminile sono in parte confortanti, li dobbiamo considerare come una base solida per un processo che potrebbe portare a un miglioramento generale per le donne dal punto di vista economico, con riflessi in tutti i campi della vita, ma anche in generale per l’economia del nostro Paese” commenta Eleonora Lagonigro, Director of Corporate Business Area di KrukItalia.