Un tempo nella politica italiana facevano bella mostra edere, ulivi, querce, margherite e altri esemplari presi a prestito da Madre Natura. Intere stagioni parlamentari sono state caratterizzate da questo sentimento bucolico, al punto che alcuni temevano che, invece che in Transatlantico, i deputati di casa nostra fossero andati a fare una gita fra i boschi o in un verde prato a primavera.
Adesso in Sicilia si verifica un fenomeno diverso, ma pur sempre strano. Secondo qualcuno c’è un ritorno all’astrologia, nonostante si venga da due secoli e passa di illuminismo e di materialismi vari.
Sì, perché gli ultimi simboli nati in ordine di tempo in vista delle elezioni regionali siciliane e delle comunali di Palermo sembrano guardare al cosmo con rinnovato interesse. E magari in una notte in cui non vi siano nubi a coprire la vista, cosicché si possa ammirare il firmamento con tutte le sue stelle.
Già, le stelle. E infatti nei loghi delle due neonate formazioni #Ripartesicilia del governatore Crocetta e “Democratici e Popolari” (in cui confluiscono il Pd e i centristi di Palermo) è tutto un fiorire di stelle, gialle, splendenti e luminose.
Nel simbolo palermitano con cui la formazione Pd + centristi si presenterà agli elettori ve ne sono quattro, mentre nella lista ispirata dall’attuale presidente della Regione, addirittura nove. Melius abundare quam deficere, si dirà.
Qualche malpensante afferma che tale proliferare di stelle sia dovuto alla presenza nel firmamento della politica siciliana del Movimento 5 Stelle. Ma noi amiamo pensare che le stelle sui loghi delle nuove formazioni non siano messe lì allo scopo di plagiare il simbolo pentastellato così da creare confusione fra gli elettori, ma perché i politici siciliani, fra una seduta d’Aula e una conferenza stampa, sono soliti consultare gli astri e alzare il naso e gli occhi al cielo… E magari, proprio come il Poeta all’uscita dai Gironi Infernali, ripetere la mitica frase “… E quindi uscimmo a riveder le stelle”.