Tutti la vogliono, tutti la propongono, tutti la rivendicano. L’idea di dotare Palermo di una “rambla” sul modello di Barcellona piace sui social, e in vista della comunali di maggio, si accende il dibattito politico.
Proprio ieri il candidato sindaco M5s, Ugo Forello, annunciava la sua idea di voler trasformare l’asse di via Emerico Amari (da due anni alle prese coi disagi dei cantieri per l’Anello ferroviario) in un parco urbano pedonale sul modello catalano. Un progetto che ricordava il cosiddetto “Passìo” ideato dall’architetto Palmeri.
Lo stesso Palmeri, infatti, dopo aver letto il post su Facebook di Forello, gli ha scritto per un appuntamento: “Il progetto è stato realizzato da un gruppo di tecnici autonomamente e presentato agli Organismi competenti. Ci farebbe tanto piacere che il Candidato Sindaco di questa città ci interpellasse per discutere di ciò che già è stato progettato dopo attenta anamnesi dello stato dei luoghi e delle condizioni socio-economiche dell’area. Preciso, il nostro PassÍo è un progetto non sponsorizzato da “alcuno” ma una proposta per la città di Palermo”.
Sul web l’idea della rambla è stata un vero successo, con boom di condivisioni e like. Apriti cielo! Il successo della rambla per la via Emerico Amari, ha fatto uscire allo scoperto l’imprenditore palermitano Tommaso Dragotto, che in una lettera aperta afferma che l’idea sarebbe stata da lui avanzata ben 5 anni fa, nel 2012, proprio in occasione della sua candidatura a sindaco di Palermo.
“La proposta di Forello – accusa – non è per niente nuova, è datata e anzi ha odore di scopiazzatura: la realizzazione di un asse viario pedonalizzato in via Emerico Amari, sull’esempio della Rambla di Barcellona. Tale annuncio, ha immediatamente sollevato una lunga scia di plauso ed elogio tra i fan del neo candidato. Mi corre l’obbligo a questo punto di precisare – sottolinea Dragotto – che nulla di nuovo c’è sotto il sole di Palermo e che, mi spiace per Forello, la sua idea ha odor di scopiazzatura (qualora non volessimo usare il termine di plagio)“.
“Nel 2012 – aggiunge – uno dei miei punti cardine del programma elettorale era, la realizzazione di una Rambla a Palermo che fosse come o ancor più bella di quella barcellonese. Forello non speri di vincere copiando altrui idee. Più che una brutta figura rischia di bruciarsi ancor prima di cominciare. Anzi, se ne avesse voglia, dia anche un’occhiata al plastico e al rendering che proposi allora ma, per favore, non mi copi anche quello”, conclude Dragotto.
A onor del vero, un’idea simile è sì partita da Dragotto, ma – come mostrano i suoi rendering – la proposta di creare una rambla palermitana era applicata all’asse di via Libertà e non certo in via Emerico Amari.
I progetti, seppur simili nelle intenzioni, sono di fatto ben diversi. Forello, pur avvicinandosi all’idea del “Passìo“, in realtà ha sposato un progetto in tutto differente, che da tempo il Movimento 5 Stelle palermitano ha fatto proprio, anche su iniziativa dell’Architetto Danilo Maniscalco, attivista grillino, che già nell’estate scorsa avanzava l’ipotesi di pedonalizzare via Emerico Amari e che ha dato vita all’hasthag #labellezzasalveràpalermo.
E prontamente giunge la replica alle affermazioni di Dragotto da parte dello stesso Forello: “La proposta del Signor Dragotto – sottolinea difatti il candidato sindaco Cinquestelle – è ben diversa da quella che abbiamo presentato noi. Quello a cui fa riferimento Dragotto è un progetto per via Libertà. Non è una ciclo-pedonalizzazione della zona di via Emerico Amari, ma una chiusura della carreggiata centrale. Noi abbiamo, invece, lanciato un’idea che è stata proposta anche da alcuni commercianti e cittadini del quartiere e che prevede la realizzazione di un parco diffuso. Non abbiamo redatto alcun progetto dettagliato – conclude Forello – perché questo non verrà calato dall’alto, ma sarà realizzato attraverso un percorso partecipato con i cittadini, il coinvolgimento degli uffici tecnici competenti e il ricorso al concorso di idee e progetti”.
Comunque sia, una cosa ci sentiamo di dirla: quando le proposte urbanistiche per migliorare la città generano dibattito e una certa competizione, vuol dire che le idee sono quelle giuste.
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