E’ ufficiale l’acquisizione del Castello di Schisò da parte della Regione tramite il Parco di Naxos-Taormina. Lo storico immobile è stato acquistato dall’assessorato regionale ai Beni Culturali e trasferito al Parco di Naxos, del quale rappresenterà ora la naturale prosecuzione dell’area archeologica. E’ stato firmato nella giornata di ieri l’apposito atto notarile, con l’assessorato regionale rappresentato dal direttore del Parco di Naxos, l’arch. Vera Greco e dal Capo di Gabinetto dell’assessorato, Carmelo Briguglio, e c’era anche il
commissario straordinario del Parco di Naxos, l’avv. Giuseppe Valentino.
Il 13 luglio scorso la Giunta Regionale aveva approvato la proposta dell’Assessorato ai Beni Culturali, finalizzata ad acquistare il Castello di Schisò, a sua volta disponendo che “la spesa dovrà essere finanziata dal Parco Archeologico di Naxos quale organismo strumentale sottoposto alla vigilanza dell’assessorato”. Così il bene viene ora trasferito ed acquisito dal demanio della Regione Sicilia, attraverso il Parco di Naxos. Per rilevare il complesso monumentale ubicato a Giardini Naxos, l’arch. Vera Greco, aveva formalizzato nei giorni scorsi apposita determina con l’atto di proposta di acquisizione dell’immobile che già un anno fa era stato messo all’asta. Il valore dato al bene, sulla base della relativa stima di mercato, è pari a 3 milioni 420 mila euro e il Parco ha messo a punto il piano che consente la copertura dell’impegno di spesa.
Il Castello, che sarà sede del Museo di Naxos, è stato ritenuto “immobile di interesse storico in area archeologica, da adibire a museo, mostre, spazi e locali espositivi di cui il Parco è attualmente sfornito” e l’acquisto si è reso quindi “necessario ed indispensabile al raggiungimento delle finalità istituzionali del Parco Archeologico”. Sono state così impegnate le somme occorrenti per consentire l’acquisto da parte del demanio regionale del castello di proprietà della famiglia Paladino. L’impegno economico “sostenuto per conto della Regione Siciliana”, è stato assunto in favore della proprietà con la relativa “estinzione delle passività gravanti sull’immobile e la chiusura della procedura esecutiva immobiliare pendente innanzi al Tribunale Civile di Messina per l’esecuzione”. Nell’asta pubblica svoltasi il 20 dicembre 2017, il castello di Schisò era risultato provvisoriamente aggiudicato per un valore di euro Un milione 615 euro (pari circa alla base d’asta ridotta del 25%) al gruppo imprenditoriale Chincherini. Adesso la Regione, con il Parco, ha esercitato il diritto di prelazione sul bene ed attuare al procedura espropriativa.
Con ordinanza del 12 marzo 2018 il giudice dell’Esecuzione aveva disposto di “rimettere gli atti al professionista delegato per la sollecita ripresa delle operazioni di vendita contestualmente del castello, revocando l’aggiudicazione del compendio pignorato disposta il 20 dicembre 2017, provvisoriamente aggiudicata al gruppo Chincherini, precisando nella parte motiva che in occasione della prossima vendita appare congruo la determinazione di un valore a base d’asta di euro 4 milioni 100 mila euro”.