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La richiesta al Ministero

La Regione lotta per la Cardiochirurgia pediatrica di Taormina: “Due poli possono coesistere. Deve continuare ad operare”

giovedì 16 Maggio 2024
In Sicilia possono coesistere in modo permanente due centri di cardiochirurgia pediatrica, come avviene già in Veneto (a Padova e a Verona) dove la popolazione residente è analoga.
Lo sostiene la Regione nella richiesta di deroga al “decreto Balduzzi” inviata al ministero della Salute. Così resterebbe in funzione il reparto attivo da oltre 10 anni al San Vincenzo di Taormina, accanto alla nuova struttura del Civico di Palermo, mantenendo l’impegno con le famiglie dei piccoli pazienti.
Il documento è stato sottoscritto dal presidente della Regione, dall’assessore alla Salute e dai dirigenti generali dei dipartimenti della Pianificazione strategica e delle Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico. L’amministrazione regionale ritiene “imprescindibile” mantenere la funzionalità di entrambe le strutture di eccellenza, con procedure di evidenza pubblica.
L’operatività della Cardiochirurgia pediatrica di Taormina, attualmente in convenzione con l’Irccs Bambino Gesù di Roma, è stata al momento prorogata al 31 luglio 2024, su richiesta del governo della Regione Siciliana, e senza la deroga ministeriale sarebbe destinata a cessare.
Tra luglio 2023 e marzo 2024 sono stati 165 gli interventi eseguiti nella struttura di Taormina su pazienti provenienti dalla Sicilia e dalla Calabria ai quali si aggiungono i 167 del centro del capoluogo, avviato il 4 luglio 2023 in convenzione con il San Donato di Milano: questi i dati a supporto della richiesta che testimoniano la validità dell’iniziativa e la sua sostenibilità a garanzia dell’operatività di due poli di cardiochirurgia pediatrica. Nei due centri veneti, secondo i dati inseriti nel Programma nazionale esiti, nel 2022 gli interventi sono stati 264 (190 a Padova e 74 a Verona).
L’ipotesi avanzata al Ministero, che si inquadra nel processo di revisione della rete ospedaliera già avviato dalla Regione, prevede anche un forte raccordo operativo tra il reparto di Taormina (8 posti letto) e quello di Palermo (12 posti letto). Anche sul piano delle risorse finanziarie, le aziende sanitarie a cui afferiscono i due centri hanno già previsto specifiche risorse nei propri bilanci, nell’ambito della relativa programmazione.
Gli oneri, inoltre, sono destinati a una graduale riduzione e razionalizzazione per effetto dell’innesto di personale di ruolo specialista in cardiochirurgia. L’operatività di due centri, inoltre, ridurrebbe la mobilità sanitaria dalla Sicilia e dalla Calabria, con minori costi “sociali” legati alla trasferte per le famiglie dei pazienti, con, inoltre, la prospettiva di un’offerta assistenziale di elevata qualità rivolta anche ai Paesi del bacino mediterraneo, in modo da preservarne la sostenibilità anche sul piano finanziario ed economico.
Pieno sostegno all’iniziativa in queste ore assunta dal governo regionale nei confronti del ministero della Salute volta a mantenere la piena operatività della cardiochirurgia pediatrica in funzione da oltre 10 anni al San Vincenzo di Taormina, destinata, altrimenti, a cessare il 31 luglio prossimo”. Lo dice il deputato regionale del Mpa Giuseppe Lombardo. “Chiudere un’eccellenza internazionale – prosegue Lombardo – rappresenterebbe uno scippo che non può e non deve essere giustificato dalla fredda logica dei numeri che spesso condizionano le nostre scelte politiche”.
Il comitato dei genitori della cardiochirurgia pediatrica di Taormina che da anni lotta per non far chiudere il centro sottolinea: “Dopo anni di battaglia e di continue proroghe, ringraziamo il presidente Schifani per aver accolto l’appello di centinaia di genitori e dei nostri figli e aver finalmente fatto richiesta di deroga al “decreto Balduzzi”, inviandola al ministero della salute. Abbiamo sempre sostenuto che a causa della insularità in Sicilia serve tenere il reparto attivo da oltre 10 anni al San Vincenzo di Taormina, accanto alla nuova struttura del Civico di Palermo.
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