La strada sul ddl rifiuti in Sicilia, a Palazzo dei Normanni, sarà una nuova soap opera scandita da numerose puntate e con un finale tutto da scoprire. A Sala d’Ercole è arrivata la norma tanto acclamata dal governatore Musumeci e dalla sua giunta. L’opposizione, durante la discussione generale, ha provato a proporre il rinvio in commissione ma così non è stato. Il governo e la maggioranza superano questo ostacolo, bocciando il rinvio attraverso la votazione: 35 contrari e 27 favorevoli. Quindi la norma rimane in Aula e può essere discussa.
Dibattito che ha dato ampio respiro alle lamentele dell’opposizione. Apre le danze a sala d’Ercole, proprio il governatore Musumeci che afferma: “Questa riforma non è un vangelo, non è immutabile. Pensavo che il lungo esame in commissione fosse bastato a trovare una sintesi. Così non è stato, per questo mi ero permesso di invitare tutti i gruppi parlamentari a un confronto istituzionale che potesse essere preliminare al dibattito d’aula, per abbreviare i tempi. Questo ddl si offre al confronto in aula con tutti i gruppi parlamentari – ha aggiunto Musumeci – tutto quello che c’è da migliorare potrà essere migliorato, non siamo affezionati a nessuna norma in particolare. Ci auguriamo che restino gli otto Ambiti di natura pubblica e la parte che tutela i lavoratori, sia gli operatori che gli amministrativi”. Quanto ai contenuti della riforma, Musumeci ha detto: “C’è da capire se vi è davvero la volontà di realizzare impianti pubblici in Sicilia: vogliamo sottrarre la gestione dei rifiuti al controllo totale da parte dei privati, che devono si poter lavorare, ma sotto il costante controllo della Regione e con un adeguato bilanciamento con strutture pubbliche. Vogliamo tagliare le unghie alla criminalità organizzata che, è stato dimostrato, ha forti interessi nel settore. Questo – ha aggiunto il presidente della Regione – è lo sfondo sul quale si costruisce la nostra riforma”.
Il governatore con le sue parole non è però riuscito a placare la volontà dello stop politico da parte dell’opposizione. E la spiegazione arriva dai vari interventi del Movimento 5 stelle assolutamente il linea con le tesi dei deputati del Partito democratico. “La riforma del settore rifiuti proposta dal governo Musumeci non ha né capo né coda, non risolve praticamente nulla, anzi probabilmente peggiorerà la situazione attuale. Sul ddl gravano 700 emendamenti e altri 40 di riscrittura, di iniziativa governativa e con questi presupposti non può essere affrontato dall’aula. L’unica via possibile era far tornare la proposta in commissione Territorio e Ambiente, proposta appena bocciata dall’aula” dicono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle.
Per i grillini, “proprio per queste ragioni è stato rifiutato il confronto che Musumeci aveva chiesto sulla riforma: un tentativo maldestro e tardivo di discutere in sedi private – una volta scaduto il termine per presentare emendamenti, quindi a giochi chiusi – quel che dev’essere affrontato nella sede istituzionale opportuna, cioè la commissione”.
Chi ha difeso la riforma e si è detta perciò contraria al rinvio, è stata la presidente della commissione Ambiente Giusy Savarino. “Ci siamo confrontati a lungo su questo ddl, oggi abbiamo celebrato la ventinovesima seduta di commissione dedicata a questa riforma. Siamo stati disponibili a confrontarci su tutto, abbiamo lavorato seguendo le indicazioni del Governo nazionale, della Corte dei Conti e dell’Autorità Anticorruzione”.
Durante la sua arringa politica in Aula. il deputato del Pd, Antonello Cracolici usa parole abbastanza ’secche’ e pesanti in merito al sistema di rifiuti: “In Sicilia negli ultimi anni si è diffusa una nuova figura nell’ambito del sistema dei rifiuti, quella dell’intermediatore. Sono persone che, per conto degli impianti privati, operano nello spazio compreso fra la domanda e l’offerta. Agiscono ‘come se fossero’ un’autorità pubblica, sono quelli che decidono ‘tu si, tu no’. È su questi aspetti che dovrebbe intervenire la riforma”.
Seguono l’umore politico di Cracolici, le parole del deputato regionale del Gruppo Misto, Claudio Fava; che con la ‘sua’ commissione antimafia, sta scavando attraverso carte e udienze proprio sulle possibili irregolarità del sistema rifiuti in Sicilia: “Il Presidente della Regione ha tenuto in Aula all’Ars, un intervento degno di un discorso d’insediamento, pure dichiarazioni programmatiche, come se non avesse governato già per 24 mesi. Affermare che non si sono costruiti impianti pubblici per la lavorazione dei rifiuti solo per i ritardi accumulati dai precedenti governi è un modo svelto e furbo per tirarsi fuori dall’angolo. Tacendo che la proroga decennale alla Oikos di Proto e l’autorizzazione per espandere di 1,8 milioni di metri cubi gli impianti della Sicula Trasporti portano la firma di questo governo! Occorre un vero e serio Piano dei rifiuti, non un disegno di legge che è solo una proposta di riorganizzazione della governance, incapace di entrare nel merito dei problemi, anzi del problema: la predominanza e la pervasività dei privati e dei loro business nel ciclo dei rifiuti in Sicilia.”
Oggi alle ore 16 si ritorna in Aula per discutere i primi articoli dei Ddl. Nel frattempo la commissione Ambiente proprio per stamattina ha indetto una riunione per “verificare l’articolato prima di essere discusso in Aula” così come affermato da Giusi Savarino presidente della Commissione Ambiente e deputata di Diventerà Bellissima.