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Tra l’abbronzatura e una maggioranza che non c’è: ecco le riforme che si aspettano all’Ars

giovedì 22 Agosto 2019
Ars

Mancano ancora un paio di settimane per la ripresa dei lavori in aula a Palazzo dei Normanni. Tra polemiche per la lunga vacanza dei deputati regionali, il 10 settembre si ritornerà tecnicamente a lavoro.

Poche sono state le riforme tanto attese dai siciliani e quelle chiave che dovrebbero dare lustro alla rivoluzione tanto decantata dal governo Musumeci. Lustro e cambiamento che stenta ad arrivare a causa di una maggioranza colabrodo che ha portato in aula, numerosi dissapori e prese di posizione lontane da “un centro di gravità permanente”, come cantava Franco Battiato.

L’ultima giornata a sala d’Ercole è andata in onda a Luglio quando il presidente dell’Assemblea Regionale, Gianfranco Miccichè ha mandato tutti a casa, per via dello stop dei lavori, voluto fortemente dall’opposizione formata dal Movimento 5 Stelle e dal Pd.

Ma i giorni di vacanza stanno per terminare e come i bambini che tornano a scuola adesso è il momento di fare i conti con disegni di legge rimasti da tempo nel cassetto. In primis i testi dei collegati rimandati alla commissione Bilancio la quale dovrà proporre un nuovo testo più snello e che piaccia a tutta la maggioranza. Importante norma da discutere in aula è la riforma dei rifiuti a firma dell’assessore Pierobon, che ha avviato una lunga discussione in commissione, ed è stato approvato a maggio scorso, a quanto pare, per la sua importante trasformazione che porterà sul sistema in Sicilia.

Per noi è un ddl di vitale importanza che scardinerà un sistema da troppo tempo attivo in Sicilia” afferma il presidente della IV commissione, Giusi Savarino.  Al momento è ai pit stop a sala d’Ercole, a causa del lungo ed estenuante lavoro sul “collegato” che ha tenuto un vibrante match politico tra i gruppi parlamentari in aula.

Non da meno è l’assestamento del bilancio che l’assessore Armao ha cucino e ricamato durante l’estate ed aspetta soltanto di essere preso in considerazione a sala D’ercole.

La ricomposizione del corpo della Polizia Municipale che non guarda soltanto alla sicurezza, ma che punta a uniformare le singole realtà di polizia locale che fanno capo ai Comuni, anche lei è ferma al palo. Come è ferma al palo la normativa sui Consorzi di bonifica, che prevede l’istituzione di un unico consorzio, articolato in quattro comprensori territoriali, con l’obiettivo di restituire agli agricoltori uno strumento efficiente attraverso, anzitutto, un aumento significativo della superficie irrigua: dagli attuali 61mila ettari ai 176 mila potenzialmente irrigabili. Un obiettivo, questo, da raggiungere grazie a un capillare ammodernamento delle reti.

Insomma, tra l’abbronzatura estiva e la crisi politica nazionale di questi giorni c’è ancora tanto da fare per i deputati regionali che in primis dovranno fare i conti con un allineamento politico ed una fiducia al presidente Musumeci che oramai da tanto tempo non arriva.

Tecnicamente la coalizione a sostegno di Musumeci può contare su un numero che va da 37 a 39 deputati. Qualcuno direbbe che “vano più che bene” ma i lavori in aula hanno dato torto a questa teoria.

Nel frattempo sono già sei i “cambiacasacca” di Sala d’Ercole: deputati eletti con un gruppo parlamentare e che oggi militano con un’altra formazione. Nuove creature politiche o salti del fosso, insomma, hanno portato già diversi parlamentari, considerato che il numero complessivo degli inquilini di Sala d’Ercole è sceso a 70, da una parte all’altra dell’Aula.

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