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I dati

La Sicilia fa i conti con il suo fabbisogno energetico, le rinnovabili sono la chiave di volta

lunedì 22 Luglio 2024

Arriva il caldo e parte la stagione dei black-out. Già in queste prime settimane della stagione, l’asticella delle temperature si alzata vertiginosamente e per combattere il caldo afoso, come da consuetudine, ogni arma di contrasto è consentita. Una sorta di proporzione diretta che ha inevitabili conseguenze sul fabbisogno energetico.

I primi disagi si sono già avverati. Un esempio è certamente la notte da incubo vissuta dai cittadini di molti quartieri del capoluogo, costretti a rimanere senza luce per ore, con trenta gradi e un alto tasso di umidità. Se il pensiero va subito all’impossibilità di usare condizionatori e ventilatori, le conseguenze più gravi si riversano sui soggetti fragili.

Non si tratta certamente di episodi che destano particolare novità, ma com’è cambiato negli anni il fabbisogno e il consumo energetico in Sicilia? I dati Terna ne hanno delineato un quadro che varia da numeri annuali fino a giornalieri.

I NUMERI SUL FABBISOGNO ENERGETICO

La Sicilia, seppur con qualche fatica, riesce a rispondere alle proprio fabbisogno energetico, riducendo sempre di più, con il tempo, il deficit tra domanda e richiesta.

L’Isola non è tra le Regioni della Penisola che consumano di più, ma negli ultimi anni ha registrato una crescita superiore alla media nazionale, che l’anno precedente ha superato di due punti percentuali. Anche gli ultimi dati di giugno hanno confermato questo continuo trend in salita, dove al Sud e nelle Isole il dato della domanda elettrica ha visto un +2,2%.

I numeri più positivi emergono dalla copertura delle fonti rinnovabili a livello nazionale. Il +52,5% di maggio è il più alto di sempre e anche il +27,3% semestrale del 2024 conferma il progresso. Nonostante le grandi potenzialità e gli impulsi che negli ultimi tempi sono stati indotti per favorirla, l’appuntamento con l’energia verde in Sicilia decolla con fatica e al momento copre “solo” circa un terzo del fabbisogno complessivo. A trainare il settore sono l’eolico e il fotovoltaico, con ampio terreno di distacco sull’idrico e le bioenergie. Affidarsi alle fonti tradizionali appare ancora la via prediletta da percorrere e non a caso la regione ne è ancora dipendente, con punte che si aggirano intorno al 70%.

LA FOTOGRAFIA ENERGETICA DELLA SICILIA

Gli ultimi dati sul portale di Terna, che dipingono un quadro regionale più nitido vedono l’Isola è settima per consumo in Italia.

Catania è la città con un consumo provinciale più alto, con una più o meno equa distribuzione tra il consumo domestico, industriale e dei servizi. Seguono Siracusa, con l’uso più elevato per scopi industriali, e Palermo, prima per consumi domestici. Il consumo industriale nell’Isola, un po’ forse a sorpresa, è quello che ha visto una maggiore crescita, superando persino l’impiego domestico.

E’ ALLARME CARO BOLLETTE

L’impennata dei consumi coincide anche con la lievitazione delle bollette.

I consumatori che in questo mese sono sbarcati nel mercato libero, non senza alcuni disagi e problematiche, possono certamente contare sull’aiuto di aiuti e bonus. Utili, se non indispensabili, per i cittadini siciliani “vittime” delle bollette più care, quasi il 20% in più.

Secondo i dati Arera, infatti, nel 2023 sono stati erogati 7,6 milioni di bonus sociali elettrico e gas, per un importo stimato di 2,15 milioni di euro. L’incremento del numero dei beneficiari per l’elettrico è salito del 21,5%, con l’aumento delle soglie Isee che ha consentito di riconoscerlo a 1,5 milioni di clienti elettrici. Nel periodo gennaio-dicembre 2023 sono stati erogati circa 4,576 milioni di bonus elettrici per disagio economico, mentre erano 3,8 milioni nel 2022 e 2,5 milioni nel 2021, anno di prima applicazione del meccanismo automatico di riconoscimento. Risultano 64.828, +24% rispetto al 2022, i bonus elettrici per disagio fisico, per chi utilizza apparecchiature elettromedicali per supporto vitale.

Anche in questo caso entrano in campo le energie rinnovabili, che oltre una maggiore attenzione verso l’ambiente, garantiscono degli ampi margini di risparmio, che partono dal 30% fino al 60%. Non a caso, l’avanzare delle rinnovabili ha permesso di stimare nei prossimi anni un netto calo dei costi.

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