Siccità, catastrofi naturali, incendi, e problematiche relative al bestiame. Non sono poche le criticità che hanno investito e stanno investendo la nostra Isola nell’ultimo anno. La Sicilia si è trovata ad essere protagonista di importanti spinosità che hanno causato un indebolimento generale.
La Regione Siciliana si è fatta carico di queste problematiche, mettendo in ballo finanziamenti in aiuto al comparto agricolo. Le aziende agricole siciliane, infatti, hanno avuto accesso a dei contributi regionali per mitigare gli effetti della crisi. A luglio dello scorso anno, grazie ad un emendamento presentato da Ignazio Abbate, presidente della commissione Affari Istituzionali dell’Ars, si è dato il via ad una serie di misure pensate dal governo Schifani per fronteggiare la crisi agricola anche per quelle aziende con un Durc non in regola, quindi per quelle che non avendo ottemperato ai propri obblighi non hanno potuto ricevere gli aiuti economici né prendere lavori pubblici.
Fino al 31 ottobre questa problematica è stata superata con un disegno di legge approvato in parlamento e poi prorogata al 31 dicembre. E poi? Ad oggi tutto è rimasto in sospeso, oltre 3mila pratiche aspettano di essere formalizzate.
Dopo due mesi sono ancora in fase di elaborazione questi decreti a causa di una mancata proroga. Si parla soprattutto di indennizzi per le coltivazioni di cereali e grano, per blue tongue, brucellosi e tubercolosi e gli aiuti per la realizzazione di pozzi trivellati, vasche e ciò che riguarda gli impianti idrici.
La Btv (clicca qui), malattia della lingua blu o febbre catarrale degli ovini, è una delle tante criticità che ha investito il comparto agricolo e non solo e che sta tenendo in apprensione cittadini e agricoltori. Per la prima volta, infatti, la Regione Siciliana è accanto alle aziende zootecniche che con l’aiuto delle Asp aveva inserito questa norma nel maxi emendamento del Governo alla variazione di bilancio. Stanziamenti pari a 1 milione e mezzo di euro come indennizzo per l’abbattimento o il decesso di animali colpiti da blue tongue.
Dall’altra parte era stata massiccia l’adesione all’avviso regionale per gli interventi di contrasto alla siccità, emanato dal commissario delegato all’emergenza idrica per l’agricoltura, Dario Cartabellotta, con oltre 3200 le istanze presentate per ottenere i contributi a fondo perduto, domande inviate dai singoli agricoltori, interventi per la crisi idrica, con pozzi trivellati (clicca qui), laghetti, pompe sommerse e gli impianti di irrigazione.
L’emanazione dei decreti e principalmente l’aiuto diretto, quindi il pagamento degli aiuti è in serio pericolo, la maggior parte delle aziende ad oggi, oltre il 70%, si trova a non avere in regola i contributi previdenziali, la grave crisi ha portato le aziende a non poter pagare.
Nell’ultima approvazione del 738 in aula, era stato presentato un emendamento a firma del deputato regionale Ignazio Abbate, per lo spostamento della suddetta data di scadenza al 31 maggio, data che perlopiù coincide con la fine dello stato di crisi in Sicilia decretata a livello nazionale. Perché? Per dare così la possibilità di non avere impugnata la norma.
Questo emendamento arrivato in aula è stato però bloccato dal governo regionale, che ha chiesto il ritiro di tutti quegli emendamenti non a firma del presidente e quindi non è stato possibile votare. Un emendamento comunque condiviso da alcuni gruppi parlamentari.
Ad oggi non c’è nessuna proroga e di conseguenza il blocco degli aiuti. Una situazione che rischia di aggravare ulteriormente la situazione già critica per le aziende. E’ quindi necessario che questo emendamento venga approvato nei primi disegni di legge che arriveranno in aula.
Fatti i provvedimenti, messe a disposizione le risorse e fatti o in via di elaborazione i decreti di finanziamento, le aziende si trovano in una situazione di stallo, gli aiuti non potranno essere più erogati a causa della crisi su cui riversa la nostra Isola.