“Per quanto riguarda l’Epatite C, in Sicilia abbiamo dodicimila pazienti trattati, di cui il 96 per cento guariti dall’infezione. Ne abbiamo, poi, altri seimila-settemila in lista di attesa e un numero stimato di ventimila persone che hanno l’infezione, ma che ancora non sanno di averla”. Cosi’ all’Italpress Antonio Craxì, professore ordinario di Gastroenterologia dell’Universita’ di Palermo e responsabile scientifico di “BeLiver”, l’evento scientifico che nel capoluogo coinvolge, oggi e domani 30 ottobre, 55 epatologi della regione.
L’incontro si tiene presso l’Nh Hotel, è promosso dall’azienda biofarmaceutica Gilea Sciences ed è centrato sul fatto che la Sicilia è un esempio virtuoso nella lotta all’infezione, piazzandosi come un primato a livello italiano.
“E’ un lungo percorso – ha sottolineato Craxì – che stiamo percorrendo con l’aiuto di un registro informatizzato, che finora ci ha permesso di conoscere tutti gli esiti di cura e quindi di prevedere anche il fabbisogno per i prossimi anni. Puntiamo a una diffusione il più possibile capillare dell’informazione sull’infezione. E’ una ‘caccia al caso’ nel senso buono del termine, una caccia a chi, portatore di Epatite C, possa essere curato ed eliminare, cosi’, l’infezione“.