Ismaele La Vardera, giovane giornalista candidato a sindaco di Palermo, pone il suo aut aut a Matteo Salvini, il leader del Carroccio che nei giorni scorsi aveva manifestato la disponibilità della Lega Nord e di Noi con Salvini a sostenerlo alle comunali di maggio.
“Senza alzare polemiche a Matteo Salvini dico: rivediamo insieme alcune politiche (della Lega ndr) che non accetto, accetta le mie idee per Palermo e per favore chiedi scusa alla mia terra. Se così sarà sarai il benvenuto nella mia coalizione. Diversamente rifiuto l’offerta e vado avanti“. Lo dice in un video messaggio sul suo profilo Facebook.
“Scusami se sto dettando la politica a uno che di politica ha molta più esperienza di me”, aggiunge. La Vardera, un mese e mezzo fa, ha lanciato la sua corsa alla carica più alta della città sostenuto dai Comitati Civici, al quale si è aggiunto poco dopo anche il movimento Centro Destra, nato un anno e mezzo fa in Sicilia. Anche ai sostenitori della prima ora, e cioè ai comitati civici, La Vardera ha inviato un messaggio netto. “Rifiuto – dice – il vostro sostegno dopo aver scoperto che al vostro interno di civico c’è poco…”.
“In diverse cose sono in linea con il tuo pensiero – dice ancora La Vardera a Salvini – in altre siamo in netta antitesi. Io – rivendica – credo nell’accoglienza dei nostri fratelli che fuggono dalla guerra e dalla fame, in quella accoglienza fatta per salvare vite, che quando si salvano in mare non si chiede da dove provengono ma li si salva e basta perché sono uomini. Credo anche che il sistema dell’accoglienza abbia delle falle e grossi punti interrogativi e delle cose che non vanno. Credo che le mafie si siano introdotte facendo prevalere un magna magna degno dei peggiori film horror. Su questo mi trovi pienamente d’accordo”.
“Palermo non ti perdona quelle parole che il tuo partito, il partito che rappresenti ha usato nei nostri confronti. Accettare il tuo assist sarebbe politicamente conveniente; essere corteggiato da uno dei maggiori leader di questo Paese potrebbe apre nuovi spiragli per un ragazzo che in questa campagna questa ci ha mettendo la faccia, senza aver nessun cuscinetto o qualche poltrona ben preparata. Però – conclude – ho un’etica e una coscienza che vanno oltre le convenienze del domani”.
La chiosa del video messaggio è lasciata ad un suo amico Amil: «Sono nato nello Sri Lanka, ma sono palermitano. Caro Matteo, non tutti gli extracomunitari che vengono in Italia commettono dei crimini… Anche se il mio colore della pelle è diverso dalla tua, sono palermitano».