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Da uno stato agonizzante a nuove prospettive nel panorama del traffico aereo nazionale.
Adesso l’aeroporto trapanese Vincenzo Florio rilancia. E lo fa candidandosi a diventare non solo una base strategica per i voli privati, ma anche un centro per il disassemblaggio degli aeromobili giunti a fine vita.
Lo ha annunciato Salvatore Ombra, presidente di Airgest, la società di gestione dello scalo di Birgi. Il manager ha anche sottolineato che nel piano di sviluppo dell’aeroporto è altresì centrale il progetto di svilupparvi una base di riferimento per i voli privati.
“Tutt’altro che un ambito di nicchia, questo, per il quale abbiamo chiuso un accordo con una società che fa i service sugli aerei“. Per quanto riguarda la base di smontaggio dei vecchi velivoli, “Trapani sarà uno dei sei aeroporti europei a svolgere questa attività“.
SEI DESTINAZIONI NAZIONALI
Tra le altre novità, anche l‘avvio dei voli per sei destinazioni nazionali con gli oneri di servizio garantiti dai fondi statali (a novembre, il bando scade il 10 agosto).
“Abbiamo ragionevole certezza che molti parteciperanno” ha detto Ombra. Lunedì, inoltre, il Cda darà mandato per la firma dei contratti con Albastar (un anno) e Ryanair (tre anni) per i nuovi voli che partiranno nella prossima stagione grazie ai 9,4 milioni di euro erogati dalla Regione per finanziare i bandi grazie alla legge regionale 14/2019. L’obiettivo è riuscire a portare a Trapani 1 milione di passeggeri all’anno.
Questo e molti altri temi sono stati affrontati nel corso della conferenza tenutasi a Palazzo d’Orleans. Nel confronto, la compagnia dello scalo trapenese si è confrontata con i rappresentanti della Regione Siciliana. L’esecutivo era rappresentato dal governatore Nello Musumeci e l’assessore al Turismo Manlio Messina, i quali hanno ufficializzato il nuovo scenario dal quale l’aeroporto punta a riguadagnare la quota del decennio passato. Uno scenario in cui determinante fu il traffico gestito dalla Ryanair. La compagnia irlandese tornerà a Trapani con un contratto triennale e nuove rotte, anche su Ucraina e Russia.
IL RILANCIO DELLO SCALO
Dopo il dietro front di Alitalia, il piano di rilancio dell’aeroporto di Birgi si basa nell’immediato sui voli operati da Albastar. La compagnia collega già Trapani con Cuneo ed opererà anche due voli giornalieri su Roma.
“Il contratto che abbiamo siglato con questa compagnia, piccola ma non certo una start up in quanto operativa da un decennio, ha per adesso la durata di un anno – ha detto Ombra -. Ma ci auguriamo che scelga definitivamente Trapani come sua base principale, anche perché di fatto è una compagnia siciliana, creata e gestita da imprenditori siciliani, sebbene per ragioni tecniche la sua sede si trovi in Spagna ( a Palma di Maiorca, ndr)“.
Lo sguardo è sostanzialmente puntato sul 2021. L’accordo tra Airgest e Regione Siciliana, azionista di maggioranza della società trapanese, è definito e verrà siglato tra ottobre e novembre. Ad annunciarlo è il governatore Nello Musumeci.
“Ciò permetterà di programmare una stagione 2021 più tranquilla in termini di impegni con i vettori aerei. Siamo convinti che in Sicilia ci siamo tutte le condizioni per arrivare a due soli grossi sistemi aeroportuali. Se Birgi supererà, come confidiamo, la condizione di sofferenza in cui lo abbiamo trovato lo scorso anno, aggravata ulteriormente dagli effetti economici della pandemia, il sistema aeroportuale unico sarà utile sia ai singoli aeroporti che lo formano sia al territorio in cui si trovano“.
Musumeci, infine, non ha mancato di tornare sulla questione Alitalia. “Sta in piedi con i miliardi tirati fuori dalle tasche dei cittadini italiani. Il suo abbandono di Trapani, molto scorretto, mette in luce la posizione di marginalità della Sicilia nelle strategie nazionali. Ci auguriamo che il governo nazionale assuma al più presto una posizione decisa sulla compagnia di bandiera“. Questo, conclude Musumeci, “che si continui a chiamare Alitalia o si tratti della nuova compagnia che nascerà“.