Sono 620 i migranti sbarcati, a partire da mezzanotte a Lampedusa, dopo che le motovedette della Capitaneria, della guardia di finanza e dell’assetto Frontex, hanno soccorso 13 imbarcazioni.
Ieri, sull’isola, ci sono stati 11 sbarchi, 4 dei quali poco prima di mezzanotte, con 408 persone. All’hotspot di contrada Imbriacola, al momento, ci sono 1.087 migranti. Ieri sera, su disposizione della prefettura di Agrigento, 380 sono stati imbarcati sul traghetto di linea che è appena giunto a Porto Empedocle.
Altri quindici migranti, fra cui 2 minori, sono stati ritrovati, dall’equipaggio dell’assetto svedese di Frontex, sull’isolotto di Lampione. I tunisini erano stati avvistati mentre erano a bordo di due gommoni di 3 metri ciascuno: solo uno con il motore che, di fatto, trainava il secondo gommone.
I natanti sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Lampedusa e i 15 sono stati portati sulla maggiore delle isole Pelagie. Stanno raccontando d’essere partiti da Tabulba in Tunisia dopo aver pagato 8mila dinari per la traversata che è stata fatta a vista, ossia senza applicazioni di cellulari, né bussola.
Sono partiti da Sfax in Tunisia e da Sabratha e Zuara in Libia i 620 migranti sbarcati durante la notte a Lampedusa.
I gruppi partiti dalla Tunisia erano composti da un minimo di 38 a un massimo di 52 persone originarie di Gambia, Costa d’Avorio, Guinea Conakry, Mali, Nigeria e Senegal che hanno riferito d’aver pagato, la maggior parte, mille dinari tunisini per la traversata su piccole imbarcazioni di ferro che faticano a stare a galla. Soltanto alcuni, 1.500. E sono quelli, molto pochi, che hanno viaggiato con gps e app. Per gli altri la navigazione è avvenuta a vista.
I gruppi partiti dalla Libia sono invece risultati composti da 15 a 119 bengalesi, egiziani, marocchini, pakistani e siriani imbarcati su natanti di vetroresina o legno, anche di 12 metri. E in questi casi per il viaggio sono stati pagati da mille a 5mila dollari. La navigazione è stata fatta, puntando verso Lampedusa, con gps e bussola.
La nota del sindaco di Lampedusa
“Dopo una tregua che durava da diversi mesi, sono ripresi gli arrivi, comunque con numeri contenuti e che si riescono a gestire in maniera ottimale. Rispetto all’anno precedente dal primo gennaio ad oggi, abbiamo avuto il 50% in meno di arrivi e questo certamente rappresenta un’inversione di tendenza. La parola d’ordine è sempre la stessa: il governo non deve farsi trovare impreparato sulla gestione dei migranti a Lampedusa e l’unico modo per non fare andare in tilt il sistema dell’accoglienza, è avere, per come sta avvenendo, trasferimenti veloci dall’isola. Ma servono navi dedicate”. Lo ha detto il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, dopo la raffica di sbarchi di ieri.
“In queste ore scriverò nuovamente a Roma per la questione dei barchini affondati o abbandonati sulle coste, perché ormai è diventato un problema non più procrastinabile, sia per il decoro del territorio che per i danni arrecati ai pescatori. Chiederò un intervento anche ai ministri dell’Ambiente e dell’Agricoltura”, ha aggiunto Mannino che ha espresso preoccupazione e dolore per il naufragio avvenuto durante la notte.
“Ancora una volta, un innocente ha perso la vita. Ancora una volta. E questo è veramente insopportabile”, conclude.
La nota del sindacato MP della Polizia
“Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi aveva preannunciato l’apertura del commissariato di frontiera di Lampedusa, ma ad oggi nulla all’orizzonte, sembra che nel meccanismo qualcosa si sia bloccato e nel frattempo l’ordinario rischia di essere tralasciato. Abbiamo la necessità di strutturare concretamente il fenomeno dell’immigrazione, l’opera messa in atto dal Governo, allo stato attuale, è solo realizzato a metà”. Lo scrive Antonino Alletto, segretario del sindacato Mp della polizia.
“L’hotspot realizzato a Porto Empedocle alleggerisce la presenza sull’isola di Lampedusa, ma questo non basta. Per le forze dell’ordine impegnate in questo settore, significa una sottrazione di risorse significative in termini di uomini e mezzi alla sicurezza complessiva del Paese. Le normative attuali non giustificano la nostra presenza se non quella finalizzata all’identificazione di eventuali terroristi, in quanto nessuno può impedire la fuga degli ospiti dei vari centri – aggiunge Alletto – . Per affrontare la tematica in modo serio, risparmiando tra l’altro risorse economiche, quali missioni e straordinario ordinario ed emergente, il ministero dell’Interno deve prevedere un rinforzo stabile per la questura di Agrigento, con l’invio di almeno 100 unità. In modo tale da avere le forze necessarie per fronteggiare tutte le esigenze sicurezza e questo – conclude il segretario nazionale del sindacato – produrrebbe l’abbattimento dei costi di almeno il 50%, rendendo un servizio strutturato”.
AGGIORNAMENTI
Ore 11:32. – Una “nave madre” è stata intercettata, ieri sera, dall’equipaggio dell’assetto svedese di Frontex. E’ un grande peschereccio bianco che ha accompagnato un gruppo di nove tunisini fino a ridosso delle acque territoriali italiane e li ha trasbordati su una barca in vetroresina di 5 metri, lasciandoli alla deriva. I nove migranti, due uomini, altrettante donne e cinque minorenni, sono stati soccorsi e fatti sbarcare a Lampedusa. Alle forze dell’ordine hanno raccontato d’aver pagato 6mila dinari tunisini per la traversata iniziata da Sfax alle 2 di giovedì 21 marzo. La carretta sulla quale sono stati lasciati, dotata di due bidoni di carburante, è stata sequestrata dalla Guardia di finanza.
Ore 09:44. – Altri 37 migranti, il quattordicesimo sbarco a partire dalla mezzanotte, sono giunti al molo Favarolo di Lampedusa dopo che la barca in vetroresina, di 10 metri, sulla quale viaggiavano è stata agganciata e trainata dall’assetto svedese di Frontex.
Il natante, partito da Tripoli in Libia, è stato sequestrato dalla guardia di finanza. I bengalesi ed egiziani stanno raccontando d’aver pagato da 5 a 8mila dollari per il viaggio iniziato ieri alle ore 22. Al momento sull’isola sono giunti 657 migranti.
Ore 15:46 – Un’operazione congiunta tra la Mare Jonio, imbarcazione della Ong Mediterranea, e una motovedetta della Guardia Costiera ha permesso di soccorrere 59 persone, tra cui due donne incinte, che si trovavano su un’imbarcazione in difficoltà perchè sovraffollata. Il salvataggio, secondo quanto riporta l’ong Mediterranea, è avvenuto a 43 miglia a sud di Lampedusa. Il Rescue Team di Mare Jonio ha stabilizzato la barca in pericolo, ha distribuito i giubbotti di salvataggio e ha trasferito sulla motovedetta della Guardia Costiera Italiana le prime naufraghe.
Ore 16:41 – Altri 37 migranti – col quindicesimo sbarco dalla mezzanotte – sono giunti a Lampedusa dopo che la barca di legno, di dieci metri, sulla quale viaggiavano è stata agganciata dalla motovedetta V837 della guardia di finanza. Egiziani, marocchini, siriani e sudanesi hanno riferito d’aver pagato tremila euro per la traversata iniziata da Sabratha in Libia. Salgono a 1.161 i migranti ospiti dell’hotspot di contrada Imbriacola. La prefettura, d’intesa con il Viminale, ha disposto il trasferimento di 381 persone che verranno imbarcate sul traghetto di linea che giungerà all’alba di domani a Porto Empedocle.