Non è una fissazione, ma in questa martoriata terra di Sicilia non se ne può più di mafiosi e corrotti. Bene fanno la magistratura e le forze dell’ordine ad indagare a fondo per fare emergere prepotenze e malversazioni. Un po’ di meno, per la verità, mi convincono le commissioni parlamentari d’inchiesta sui due fenomeni. E non perché penso che gli organismi politici non siano in grado di comprendere ciò che accade nella società, ma perché rimane il pregiudizio sulle conclusioni a cui si arriva.
Per esempio, il presidente della commissione Antimafia dell’Ars, Claudio Fava, ha affrontato con coraggio temi caldi come l’attentato subito da Giuseppe Antoci che è rimasto senza colpevoli, anche perché sembrerebbe che le indagini siano state fatte alla carlona.
Altra indagine condotta dalla commissione presieduta da Fava, è stata quella che riguarda l’ex presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, che da paladino dell’antimafia è finito in carcere con una condanna a ben 14 anni di carcere. E’ emerso anche il ruolo dell’ex senatore Beppe Lumia e quello di gregario inconsapevole dell’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta. Fava ha fatto emergere gli interessi nel settore dello smaltimento dei rifiuti. Tanti nuovi clienti per l’Inferno.
Non so se Fava si sia tolto qualche sassolino dalle scarpe. Vorrei pensare di no. Però, la sua entrata a piedi uniti nella campagna elettorale per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale di Enna, qualche dubbio me lo fa sorgere. Avrebbe potuto limitarsi a denunciare che alcune liste erano popolate di medici e dipendenti dell’Asp ennese, ma annunciare una missione della commissione Antimafia nel corso della campagna elettorale, mi è sembrata una sgrammaticatura. Anche se poi l’Antimafia ad Enna c’è andata ad elezioni già svolte. Può capitare uno scivolone, anche a Fava.
LA PRECISAZIONE DELLO STAFF DEL PRESIDENTE FAVA
Dallo staff della Presidenza della Commissione regionale Antimafia si precisa che la commissione si è recata ad Enna nell’ambito di visite precedentemente programmate a tutte le nove Prefetture della Sicilia. L’emergenza coronavirus ha fatto sì che la visita a Enna fosse posticipata.