Mercoledì 30 agosto 2017, ricorre la giornata internazionale delle persone scomparse.
“Durante la guerra civile, gli Eelam Tamil – si legge in una nota – furono continuamente arrestati, torturati e tenuti in detenzione da parte delle forze governative cingalesi dello Sri Lanka presso dei campi di internamento segreti. Durante la fase finale del conflitto etnico risalente al maggio del 2009 furono costruiti numerosi campi di internamento al fine di tenere in detenzione coloro che vennero presi come prigionieri per poi essere assoggettati a delle forme di torture brutali. Molti Eelam Tamil non sono stati liberati dai campi di internamento. Le Nazioni Unite stimano che nel periodo culmine della guerra furono uccisi all’incirca 70.000 Eelam Tamil”.
Rayappu Joseph, ex Vescovo della Diocesi di Mannar, ha eseguito un censimento delle persone mancanti all’appello e ha constatato che ben 146.679 Eelam Tamil risultano ancora, a distanza di 9 anni, scomparsi dopo che sono stati portati via dall’esercito cingalese dello Sri Lanka.
Secondo i Tamil, fino ad oggi, il governo cingalese dello Sri Lanka non avrebbe effettuato delle indagini credibili riguardanti i casi delle persone scomparse. Ancora oggi, ci sarebbe la presenza di veri e propri campi di tortura nella quale gli Eelam Tamil sono ancora detenuti e i parenti non sanno ancora dove essi si trovano.
I Tamil spiegano che il governo dello Sri Lanka non avrebbe finora rispettato le promesse fatte alla comunità internazionale per ciò che concerne il trattamento delle persone scomparse.
“Oggi – concludono i Tamil – in concomitanza della giornata internazionale delle persone scomparse, vogliamo ricordare alla opinione pubblica italiana e alle istituzioni le sofferenze continue del nostro popolo, e considerando la forte sensibilità nella tutela e nella salvaguardia dei diritti umani nel mondo da parte dell’Italia, richiediamo altresì di poter dar voce all’interno delle istituzioni europee ed internazionali affinché si possano sapere le verità sulle sorti dei tamil scomparsi garantendo giustizia ad un popolo che subisce da diverse decadi un vero e proprio genocidio”.
Anche il deputato Pino Apprendi esprime la sua vicinanza: “Dobbiamo ricordare, in questa giornata, questo popolo che rischia l’estinzione per pulizia etnica”.