Particolari da approfondire emergono sulla partita, finale di play off, Frosinone – Palermo, che continua a fare discutere i tifosi e non solo, soprattutto sul comportamento dell’arbitro.
A svelare una strana vicenda è il sito sportivo Mediagol.it, secondo cui l’arbitro del match, Federico La Penna, avrebbe un rapporto lavorativo con lo studio legale dell’avvocato che difese l’impresa dell’ex presidente del Frosinone: “Sono almeno quattro – scrive Mediagol – gli atti del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio e uno del Consiglio di Stato in cui nel 2011 l’avvocato Stefano Vinti, titolare dello “Studio Vinti & Associati“, viene citato come difensore dell’Impresa Benito Stirpe Costruzioni Generali S.p.A (due decreti cautelari, due ordinanze cautelari, un dispositivo di sentenza e una sentenza)”.
Cosa c’entra questo con la partita? Secondo quanto ricostruito dal giornale online “sulla base di alcuni documenti – è emerso – questo collegamento indiretto tra La Penna e il Frosinone Calcio”
Infatti, nel sito dello Studio Vinti & Associati, tra i nomi elencati di professionisti, figura anche quello di Federico La Penna, arbitro dell’AIA per le partite di Serie A e Serie B, ma, a quanto pare, anche noto avvocato di cui lo studio si avvale, presso la sede di Roma.
“Adesso – continua l’articolo su Mediagol – ci si interroga per legittimo dovere di cronaca se il legame tra l’arbitro-avvocato La Penna, lo studio associato con cui collabora dal 2008, l’avvocato Stefano Vinti e una delle aziende che ha lavorato al nuovo stadio del Frosinone di proprietà della famiglia Stirpe si possa considerare “legame indiretto” con la società “Frosinone Calcio” e se questo eventualmente sia stato trasmesso all’AIA nel rispetto del proprio regolamento che al Titolo V, Capo Primo, Art. 40 (che riportiamo sotto) richiede a tutti gli arbitri di “compilare con assoluta veridicità la propria scheda anagrafica personale ed il proprio foglio notizie, tramite la piattaforma informatica AIA, ed a segnalare immediatamente eventuali variazioni, compresi cambi di residenza e/o domicilio, nonché la sussistenza di qualsiasi eventuale rapporto, diretto o anche indiretto, con società calcistiche, al fine di permettere la tempestiva verifica di situazioni di incompatibilità”.
A questo punto, viste le polemiche sorte a seguito della partita, Frosinone-Palermo, per non alimentare ulteriori ombre, cominciate sin dalla designazione dell’arbitro della sezione di Roma1, per dirigere una partita, in una città ad appena un’ora di strada da Frosinone, conclude l’articolo “sarebbe opportuno verificare se nella piattaforma informatica dell’AIA queste informazioni siano state a suo tempo inserite ed eventualmente come sono state valutate“.