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Frosinone in A? ..non è detto …. Parma in A? non è detto … Palermo in A? dovrebbe essere …

domenica 17 Giugno 2018

 

Non dimentichiamo che sono ancora in corso le indagini della Procura Federale sulla partita Spezia – Parma e sulla comportamento di alcuni giocatori del Parma nei giorni precedenti alla gara.

Infatti dopo la denuncia proprio di alcuni giocatori dello Spezia (ricordiamo che ai commi 7 e 8 è stato introdotto il c.d. obbligo di denuncia e di conseguenza la fattispecie di “omessa denuncia”: “I soggetti di cui all’art. 1 bis, commi 1 e 5, che comunque abbiano avuto rapporti con società o persone che abbiano posto o stiano per porre in essere taluno degli atti indicati ai commi precedenti ovvero che siano venuti a conoscenza in qualunque modo che società o persone abbiano posto o stiano per porre in essere taluno di detti atti, hanno l’obbligo di informarne, senza indugio, la Procura federale della FIGC. Il mancato adempimento dell’obbligo di cui al comma 7, comporta per i soggetti di cui all’art. 1 bis, commi 1 e 5 la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a 6 mesi e dell’ammenda non inferiore ad euro 30.000,00″ e se la denuncia arriva dai giocatori liguri hanno ritenuto di dovere segnalare i comportamenti dei giocatori del Parma e gli sms definiti “criptici” dalla stessa Procura che sta indagando e sta cercando di capire e ricostruire il senso prorpio di questi sms che diciamo sollecitavano i giocatori dello Spezia a non impegnarsi troppo.

Qualora venisse accertata una delle seguenti fattispecie:

1) atti diretti ad alterare lo svolgimento di una gara o di una competizione;
2) atti diretti ad alterare il risultato di una gara o di una competizione;
3) atti diretti ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica

il Parma a questo punto andrebbe incontro o ad una penalizzazione fino ad arrivare alla retrocessione all’ultimo posto in campionato, ovviamente per corretteza lo ribadiamo tutto questo se verrà accertato l’illecito sportivo ed in base a  quale forma di responsabilità e questo comporterebbe la promozione in Serie A del Palermo.

In questo momento la fase istruttoria è in corso e i tempi per una decisione sul possibile deferimento non dovrebbero essere molto lunghi per non falsare i campionati consentendo irregolarmente l’iscrizione di squadre che alla luce di quanto sovraesposto , una volta provata ovviamente  la responsabilità, non avrebbero più titolo per farlo.

Detto questo e ribadendo che le colpe della mancata promozione diretta sono solo ed esclusivamente di due allenatori inadeguati che hanno pensato solo a non prendere gol , vedi ieri con una gara rinunciataria a partire da una difesa a 5 con davanti gli altri 5 giocatori per un fantastico 5-5-0 che diventava a momenti uno spettacolare 10-0-0 , ribadiamo detto questo , ieri a Frosinone è successo di tutto e di più di illecito e di irregolare per non far credere che il Palermo non possa vincere 0-3 la partita a tavolino od al massimo rigiocarsi la partita in uno stadio neutro, curando questa volta di non mandare un arbitro che abita a meno di 100 kilometri dalla squadra di casa.

Questo il sunto dei comportamenti irregolari ed illeciti che avrebbero potuto dare una direzione diversa alla partita, lo ripetiamo al di là dei demeriti degli allenatori che si sono succeduti nel Palermo ….

 

 

Nel corso dei 90 minuti si è visto di tutto: 9 cartellini gialli, tuffi in area dei giocatori del Frosinone degni del miglior Cagnotto, un espulso dalla panchina (Dawidowicz) per proteste verso l’episodio più contestato e giustamente, per cui oltre il danno la beffa, dai calciatori rosanero. Un fallo su Coronado al 60′: l’arbitro La Penna ha prima indicato la punizione dal limite e poi, ha cambiato la sua decisione concedendo il rigore, sacrosanto come dimostrano le riprese televisive ma ricordiamo che in B non c’è la Var, accerchiato dai giocatori del Frosinone che immaginano tutti quel che gli avranno detto e che pressioni , si fa per dire, “psicologiche” avranno fatto ed ecco che per magia e per illuminazione divina ci ripensa e subito dopo è tornato del suo primo avviso: punizione dal limite per il Palermo.

 

 

Ma non è finita qui …. nel finale, sono piovuti in campo diversi palloni che hanno costretto l’arbitro a interrompere il gioco tirati ad arte dai giocatori stessi del Frosinone o come possiamo testimoniare noi stessi ma pensiamo anche le riprese televisive mentre il Palermo stava attaccando in area avversaria due addetti della società di casa passavano due palloni a tifosi della curva nord che puntualmente nel momento di pericolo per il loro portiere provvedevano a lanciarli in campo già solo questo per noi è sufficiente a dimostrare la responsabilità diretta di tesserati ed impiegati della società a falsare la gara e rendere giustizia al Palermo per essere stato defraudato con comportamenti illeciti ed illegali a giocare regolarmente per la promozione ed essere stati interrotti con comportamenti non regolamentari nel concludere occasioni che avrebbero potuto portare a quel pareggio che per i rosanero sarebbe significata la serie A. Ma a tutto questo si aggiunge un’altra e decisiva ciliegina sulla torta perchè ancora ad oggi la partita non è mai finita ma a causa di una invasione di campo e ricordiamo a noi stessi che a Palermo successe una cosa analoga e proprio per non perdere poi la partita a tavolino …. su esplicita richiesta dell’arbitro si costrinsero i tifosi entrati in campo a lasciare libero il rettangolo di gioco , per consentire di giocare l’ultimo minuto mancante e permettere all’arbitro di dare il triplice fischio finale che sanciva la conclusione regolare della partita.

Se quel giorno è stato fatto  possiamo dire che è superfluo dire che qualcosa di irregolare anche per questo motivo è successo? e che possiamo dire con certezza che la partita non ha avuto una sua conclusione o meglio ha avuto una conclusione irregolare per responsabilità diretta della società e dei suoi sostenitori che hanno appunto con questo comportamento, sostituendosi all’arbitro, deciso loro che non si doveva giocare più e per questo la partita in realtà si può dire che non aveva completato il tempo previsto e che è stata definitivamente interrotta per invasione di campo ed anche in questo caso noi stessi siamo pronti a testimoniare ma sono , in realtà, sufficienti le immagini televisive e controllare con un fermo immagine che il tempo corretto non era stato compiuto. Invece qua a Frosinone nel finale arriva l’invasione di campo dopo il gol del 2-0 di Ciano e visto che eravamo presenti allo stadio per noi neanche il dubbio che l’arbitro non abbia mai  fischiato la fine nè prima, nè durante , nè dopo l’invasione.

 

 

Nel regolamento sportivo di calcio non c’è un’attenuante se una partita viene interrotta per invasione di campo festosa o minacciosa. E’ invasione di campo e basta … con l’aggravante ieri di avere costretto l’arbitro a non poter proseguire più la partita e rifugiarsi negli spogliatoi.

Lo ripetiamo ancora non come lo fu quel giorno a Palermo, dove ripetiamo uscirono tutti , che rimasero tranquilli al bordo del campo e la partita riprese , si dovette giocare come in realtà si giocò tranquillamente e solo al triplice fischio iniziò la Festa…. perchè fummo costretti a farlo se non perchè ,  c’era la certezza che non uscendo come non è successo a Frosinone, avermmo perso al 100 per 100 la partita a tavolino ? anche lì era un’invasione festosa …. ma credo giustamente i regolamenti se ci sono vanno rispettai fino in fondo.

Se ce lo hanno fatto fare, pena perdita partita a tavolino per dirla come lo abbiamo già detto chiara, e qua non lo hanno fatto … discutere se è successo qualcosa di irregolare riteniamo sia solo superfluo.

E la consapevolezza che se non verranno sanciti questi comportamenti illeciti ed irregolari con una pesante sanzione … nessuno si permetta di fare o dire qualcosa se da adesso in poi alla Favorita oggi Barbera useremo le stesse regole minacciando l’arbitro di andare a vivere con Lucifero all’Inferno , in un nuovo girone dantesco, quello degli arbitri e trasformare i rigori contro in punzione ma meglio in punizioni a favore, e poi …. appena parte un contropiede pericoloso o stanno per farci gol , lancio dall panchina e da tutti i settori dello stadio di palloni in campo per fare interrompere la partita ed azzerare il pericolo di subire gol, e poi ….se stiamo vincendo magari anche all’80° invadiamo il campo e così è vittoria sicura …. e Guai se qualcuno osa protestare … !!!

Ps: e se la memoria non mi tradisce alla Favorita non ci hanno dato anche li non uno ma ben due rigori … e come disse Giulio Andreotti “a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina !!!”

 

 

E per chiarire ancora il concetto non si può entrare in campo mai pena l’arresto . riportiamo una sentenza della corte di Cassazione per essere ancora più chiari che a Frosinone sono stati perpetrati illeciti ed irregolarità sportive ma anche atti contro legge.

Entrare sul terreno di gioco è reato anche dopo il fischio finale dell’arbitro. Il principio espresso dalla Suprema Corte nella sentenza del 17 novembre 2014 in materia di manifestazioni sportive.”

La Corte di Cassazione, 3° sezione, con la sentenza n. 47258 pubblicata il 17 novembre, ha fatto chiarezza in tema di  scavalcamento ed invasione  di  campo in occasione di manifestazioni sportive dopo alcuni eventi rissosi verificatisi in occasione di una partita del campionato d’Eccellenza della Regine Sicilia del settembre 2013.

Facciamo chiarezza.

L’art. 6 bis comma 2 della legge 401/89 (come modificato dalla legge 41/07) stabilisce che “salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, nei luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive, supera indebitamente una recinzione o separazione dell’impianto ovvero, nel corso delle manifestazioni medesime, invade il terreno di gioco, è punito con l’arresto fino ad un anno e con l’ammenda da 1.000 a 5.000 euro. La pena è della reclusione da sei mesi a quattro anni se dal fatto deriva un ritardo rilevante dell’inizio, l’interruzione o la sospensione definitiva della competizione calcistica”.

Cosa deve intendersi però per “nel corso delle manifestazioni sportive”?

Non è così chiaro in prima lettura, per questo è intervenuta la Cassazione sul ricorso di un tifoso dai “bollori” facili che riteneva applicata erroneamente la norma.

Non importa quando è stata superata la recinzione o si è entrati in campo, dice la Corte, “l’espressione “nel corso delle manifestazioni sportive” non va riferita solo alla durata della gara secondo le norme federali sportive, ma estesa allo svolgimento della manifestazione sportiva nella sua interezza che, ovviamente comprende, anche lo spazio temporale successivo al fischio finale da parte del direttore di gara, essendo in ogni caso precluso agli estranei non addetti l’ingresso nel terreno di gioco anche dopo il termine della gara. In altre parole, il momento di cessazione della manifestazione coincide esclusivamente con la fine della manifestazione nella sua interezza comprensiva dell’uscita dei giocatori e della terna arbitrale dall’impianto sportivo”.

Attenzione quindi l’espressione va intesa in senso ampio e non circoscritta al momento in cui l’incontro sportivo ha termine.

Entrare arbitrariamente in campo è incapacità del soggetto a controllare nel corso di manifestazioni sportive la propria escandescenza “essendo da escludere che un ingresso arbitrario (quando connotato da una aggressività manifesta) sia “il preludio di una tranquilla passeggiata”.

Fonte: Corte di Cassazione

Luca Tosto

(18 novembre 2014)

 

 

 

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