“I componenti dell’esecutivo e con tutte le forze parlamentari, di maggioranza e di opposizione, sono pervenuti alla puntuale approvazione della legge di stabilità e del bilancio regionale. La Sicilia si era ormai rassegnata al cosiddetto esercizio provvisorio, che congelava per diversi mesi ogni iniziativa e, di fatto, rendeva vane anche le migliori misure adottate”. Lo rende noto l’Associazione degli Organismi di Formazione (ASS.O.FOR.) congratulandosi con il Governo della Regione, con l’Assemblea Regionale Siciliana e con i rispettivi Onorevoli Presidenti Schifani e Galvagno.
“Con il rispetto dei tempi sarà possibile una veloce ripartenza della programmazione e lo sblocco, già da fine gennaio, dei canali della spesa, affinché possano accelerare i processi di sviluppo per le imprese e per tutte le categorie di destinatari, specie quelli svantaggiati, al fine di accrescere le competenze e la competitività complessiva del sistema Regione“.
“Per la formazione professionale il Parlamento ha finalmente abrogato, con l’apprezzamento delle commissioni di merito, una norma palesemente incostituzionale, che fu introdotta alla fine della precedente legislatura (L.R. 10 agosto 2022, n. 16), senza confronto con le parti sociali e in assenza di dibattito parlamentare. Un processo che, invece, aveva prodotto la riforma culminata con la legislatura del 14 dicembre 2019, n. 23. La norma, oggi abrogata, introduceva limitazioni alla libertà di concorrenza e al diritto di stabilimento, di esclusiva competenza statale (artt. 41 e 118 Cost.), non prediligeva il merito o un’offerta formativa di qualità capace di produrre beneficio ai destinatari, serviva solo a (re) distribuire quantità risorse in funzione delle dimensioni degli organismi attuatori. Dando totale discrezionalità a chi era tenuto ad applicarla, sebbene prudentemente applicata dal governo e dall’amministrazione regionali, ha generato contenziosi e ritardi nelle procedure di evidenza pubblica, il proliferare di numerosi piccoli enti, in capo agli stessi titolari effettivi, per provare a proteggersi dalla improvvida norma sul tetto, oggi abrogata”.
“La cancellazione della precedente norma, assicurando una maggiore e virtuosa competitività tra gli enti, produrrà qualità formativa ed economie di scala, evitando una costosa e inefficiente frammentazione della spesa pubblica.
Purtroppo, con lo stesso metodo a sorpresa e (probabilmente) dalla stessa matrice che ha voluto il c.d. tetto nel 2022, cioè senza confronto con le parti sociali ne dibattito parlamentare, poco prima del voto d’aula finale, viene introdotta un’altra norma che, questa volta, colpisce indistintamente ogni ente gestore, a prescindere dalle dimensioni e dalla qualità dell’offerta formativa, facendo lievitare in modo insostenibile e irragionevole il costo di impianto e di mantenimento di una sede accreditata, imponendo di assumere a tempo pieno e indeterminato ben quattro figure il cui costo ammonta a 135 mila euro annui: un direttore, un tutor, un operatore di segreteria e un ausiliario. Una nuova barriera per tutti, specie per chi intente entrare in questo settore”.
“Una siffatta disposizione non assicura alcun miglioramento organizzativo né nel settore della formazione professionale siciliana, né nell’attività di ciascun ente, mentre provoca una evidente e dannosa lievitazione dei costi corsuali, nulla aggiungendo al servizio reso agli studenti.
Siamo certi che, attraverso il nuovo spirito che hanno manifestato tutti i gruppi e i singoli parlamentari, fattivo, leale e di buon senso, canalizzato in V Commissione Istruzione all’Ars presieduta da Ferrara, ascoltate le parti sociali, anche su impulso del Governo, che, per bocca dell’Assessore regionale Turano, ha già espresso la volontà di intervenire, le forze politiche, ancora una volta, sapranno trovare in breve le soluzioni bipartisan più corrette ed equilibrate per dare pace e rilancio a questo settore strategico, sul solco di quanto dibattuto al Convegno nazionale da noi tenuto il mese scorso a Palermo presso Palazzo dei Normanni.
Rinnoviamo la volontà e l’impegno da parte di questa Organizzazione, da 13 anni a presidio e tutela della categoria, che rappresenta oltre quaranta Istituzioni formative per 14 milioni di ore svolte nel 2023 a cooperare con il legislatore e l’esecutivo regionali al fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse, contribuendo alla crescita culturale della Sicilia negli anni a venire“.