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L'incontro

L’asse del cioccolato tra Modica e il Camerun, l’accordo per una filiera corta, equa e solidale

giovedì 3 Aprile 2025

La storica tradizione del cioccolato modicano e camerunense si uniscono per l’attivazione di una filiera sempre più corta del cioccolato, ma soprattutto equa e solidale. 

Presso il salone della Società Operaia di Mutuo Soccorso si è svolto nei giorni scorsi il meeting, promosso dal Doses (Distretto Ortofrutticolo del Sud Est Sicilia), per favorire l’incontro tra il Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica IGP e una autorevole delegazione della Confédération Africaine des Acteurs de l’Agropastoralisme del Camerun. Un sodalizio che mira ad una nuova forma di commercio, lontano dalle logiche multinazionali e più vicino sia ai produttori che ai consumatori. Una collaborazione, inoltre, che è pronta a colmare un vuoto che assume le sembianze di un grosso paradosso. Il Camerun, infatti, dopo Costa d’Avorio, Ghana e Nigeria il quarto Paese produttore di cacao dell’Africa, ma come è molto frequente, spesso non conoscono nemmeno il sapore del proprio prodotto, frutto di lavoro e sacrificio.

La delegazione africana guidata dal presidente della C-3A, Sua Maestà Zomba’a Doudjo Armand, insieme al vicepresidente Melli Momo Guy, responsabile per la cooperazione internazionale, ha registrato la presenza di Mac Donald Kom, Ceo di Global Travel & Services; Felix Ewane Ntube, membro del consiglio di amministrazione di ItaAfrica; Happy Girl Okebe, responsabile del settore agricolo della C3A; Géraldine Talla, responsabile del settore animale della C3A. A confermare il supporto istituzionale, anche la presenza di Samuel Kuate, alto rappresentante del ministero dell’Impiego e della Formazione Professionale del Camerun. Per il Doses presente il direttore Gianni Polizzi, mentre la delegazione del Consorzio del Cioccolato di Modica era composta dal presidente Salvatore Peluso, dal consigliere Giuseppe Rizza e dal direttore Nino Scivoletto.

Il Camerun è solo l’ultimo degli Stati che si è avvicinato al Consorzio, arrivando dopo gli accordi già avviati con Ghana e Guinea Equatoriale. E’ proprio da una visita in quest’ultimo che nasce la spinta per questa nuova amicizia. A raccontarlo è stato Salvo Peluso, presidente del Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica IGP: “Sono venuti a conoscenza che siamo finiti nella rete nazionale della Guinea, si sono incuriositi e ci hanno voluto conoscere per chiudere questo accordo“.

L’obiettivo? Un miglior prezzo, pagare meglio gli agricoltori, indicare con certezza ai consumatori la tracciabilità, la provenienza, la locazione del prodotto, ma anche chi l’ha raccolto e che ha fatto la piantumazione. Peluso, ha spiegato la particolare collaborazione: “Ci offriamo di fare formazione del personale, che così domani avrà un mestiere tra le mani, diventando cioccolatiere e riusciranno anche a sfruttare al meglio il loro prodotto, perché come tutti gli agricoltori non riescono a trasformarlo e a venderlo come fanno le multinazionali. La mia battaglia è quella di riuscire a fare un commercio equo e solidale, dove ci sia un guadagno soprattutto per chi coltiva e per gli artigiani che trasformano il prodotto e poi per il consumatore finale che, prima di tutto, ha un vantaggio etico perché avrà aiutato un mercato migliore sotto l’aspetto economico e avrà un risparmio accorciando la filiera e ottenendo un prezzo migliore da quello delle multinazionali estere“.

L’immagine del cioccolato di Modica è molto riconosciuta – ha aggiunto il presidente del Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica IGP – quello che stiamo facendo è etico-sociale, con l’intenzione di creare un mercato che può far star bene chi lavora. Anche il cioccolato di Modica è nato con questa filosofia. Abbiamo creato anche un incubatore dove i talenti possono venire da noi, fare degli stage formativi per diventare cioccolatieri e la stessa cosa vogliamo fare con il Camerun, la Guinea e il Ghana, produttori che ad oggi coltivano il cacao e non hanno mai assaggiato il cioccolato. Vogliamo formare queste persone per dare loro un sostentamento dignitoso e combatte delinquenze, migrazioni e la desolazione dei paesi d’origine. Se li formiamo, li facciamo diventare esperti di cioccolato e lavorano a casa loro, evitando il problema dell’emigrazione, clandestina e non, abbiamo così creato un polo in cui commercializziamo il prodotto, mettiamo la nostra immagine come Modica e loro mettono il loro miglior cacao a fronte di questo servizio“.

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