Due imprenditori agricoli sono stati denunciati ad Aci Sant’Antonio e Aci Catena, nel Catanese, per la presenza di lavoratori in nero.
In un’azienda di Aci Sant’Antonio hanno riscontrato la presenza di due lavoratori in nero e l‘assenza della prevista sorveglianza sanitaria a favore dei lavoratori regolarmente assunti. L’imprenditore, inoltre, non aveva nominato alcun responsabile per il servizio di prevenzione e protezione sui luoghi di lavoro. I militari dell’Arma hanno elevato a suo carico sanzioni per complessivi 7.500 euro, con recupero dei contributi Inps e Inail pari a 6.000 euro.
Nell’azienda di Aci Catena i Carabinieri hanno individuato un lavoratore irregolare. Il titolare, inoltre, è stato denunciato perché non è stato in grado di provare l’avvenuto pagamento delle retribuzioni dei dipendenti e per infedele registrazione sul Libro Unico del Lavoro, obbligatorio per le società cooperative di produzione e lavoro allorquando instaurano uno specifico rapporto di lavoro di natura subordinata o di collaborazione coordinata e continuativa. All’uomo sono state comminate,inoltre sanzioni per 3.500 euro, con recupero dei contributi Inps-Inail per 1.000 euro I servizi sul fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori disposti dal Comando provinciale di Catania in sinergia con i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro continueranno per tutta la campagna agrumicola ed hanno già portato solo nell’ultimo anno ad importanti risultati operativi. Nelle oltre 48 aziende controllate, è stata infatti accertata la presenza di ben 55 lavoratori irregolari e 45 in nero, tra cui 6 extracomunitari. In aggiunta il N.I.L. di Catania ha effettuato 2 arresti in esecuzione di un ordine di custodia cautelare emesso dal Gip del Tribunale di Catania e 3 denunce per caporalato, a cui si sommano altri 10 denunce per violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.