E’ corsa contro il tempo per presentarsi ai nastri di partenza della prossima Serie B. L’ex assessore Sabrina Figuccia aveva definito lo stadio Renzo Barbera “un malato che resuscita ogni giorno“. Come ogni buon paziente, necessita di palliativi ma, soprattutto, di cure. Più nello specifico, un primo boost di penicillina arriverà dalla tranche di interventi organici da 3,5 milioni di euro, che permetterà all’impianto di viale del Fante di rispettare le prescrizioni di Prefettura e Commissione di Vigilanza.
Di alternative, ce ne sono poche. Anzi, praticamente nessuna. L’unico stadio che rispetta i requisiti della Lega B per ospitare le partite del campionato cadetto sarebbe il Massimino di Catania, improponibile per motivi di ordine pubblico. Così, bisognerà fare di tutto per eseguire degli interventi necessari, ma che potevano e dovevano essere eseguiti prima.
L’appuntamento è fissato per il primo settembre, quando il Palermo ospiterà il Cosenza. Fino ad allora, l’aquila rosanero dovrà stare forzatamente lontana dal suo nido. Ciò anche grazie al bene placet della Lega B che, in sede di calendari, è venuta incontro alle esigenze della società rosanero. Board che ha dimostrato tutta la buona volontà per ristrutturare l’impianto di viale del Fante, mettendoci soprattutto i soldi.
Il pacchetto di interventi è iniziato da tempo. L’ultimo di una lunga serie avrà appunto un costo complessivo da 3,5 milioni. Lo stesso riguarderà la sicurezza e soprattutto la realizzazione dell’impianto di illuminazione e delle nuove torri faro, provenienti direttamente dalla lontana Cina. La cifra rientra in quella complessiva di 30 milioni di euro stimata per rendere la struttura moderna e totalmente a norma. Una somma certamente non alla portata del Comune e che il City Group ha portato e porterà avanti attraverso la copertura del canone di concessione stipulato.
Qualcuno però rimprovera all’Amministrazione una mancanza di programmazione. Se l’impianto di viale del Fante è in queste condizioni (e ha dovuto rinunciare con ogni probabilità ad ospitare i match di Euro 2032) è anche perché non ci sono stati e non si vedono all’orizzonte progetti di ristrutturazione complessivi, dotati dei relativi fondi necessari all’esecuzione degli stessi. Fatto su cui si punta l’attenzione di Ugo Forello e Giulia Argiroffi, consiglieri comunali del gruppo Oso. “A poche settimane dall’avvio del campionato di serie B, sullo stadio Renzo Barbera la confusione e l’incertezza regnano sovrane. Non si conosce il dettaglio dei lavori che andrebbero fatti entro settembre e chi dovrebbe sostenere l’onere degli stessi. La convenzione, che scadrà quest’anno, non ha mai portato al pagamento del corrispettivo, per altro modesto e mai adeguato dopo le riduzioni del periodo Covid, a favore del Comune di Palermo per via delle compensazioni per lavori di manutenzione svolti dalla società. Si continua a navigare a vista, senza la capacità di programmazione nel medio-lungo periodo. Ormai – aggiungono – sono passati quasi due anni da quando la società sportiva aveva preannunciato la redazione di un progetto di integrale ristrutturazione dello Stadio da circa 30 milioni di euro. Da allora nulla é stato presentato al Comune né fatto. Noi saremmo anche disponibili, di fronte a lavori imponenti, di straordinaria manutenzione, a considerare una concessione a lungo termine a favore della società, un project financing che permetta alla FC Palermo Calcio di recuperare gli investimenti e alla città di Palermo di riavere, finalmente, uno stadio all’altezza della situazione. Ma per adesso – concludono i consiglieri – nulla si é fatto o, meglio dire, si é voluto fare e Palermo, la quinta città d’Italia, ha una delle strutture più fatiscenti, obsolete e degradanti d’Europa“.
L’intervento più importante è atteso a giugno 2025, quando dovrà essere effettuato il collaudo, per un costo che si aggirerebbe sui 2,2 milioni. In virtù di ciò si attende la stipula della nuova convezione.
Dagli spalti ai tavoli del Comune. Appena chiusi i lavori, ripartiranno tra fine 2024 e inizio 2025 quelli per concordare il nuovo canone, prima della scadenza fissata a dicembre 2026. La rimodulazione sarà importante, non solo perché non includerà tra le note da tenere in considerazione l’emergenza pandemica, ma soprattutto perché quella attuale, partorita nel 2020, scontata a 172mila euro l’anno per il periodo covid e rimasta invariata, non copre i costi dell’operazione contingente.
Tra gli uffici competenti del Comune non vi è una chiara visione sulle tempistiche, ma la fiducia sul Palermo calcio è totale. Secondo indiscrezioni, c’è però anche chi lancia l’allarme, ritenendo improbabile che la prima in casa con il Cosenza possa giocarsi regolarmente e con i lavori chiusi e ormai alle spalle, con il rischio di slittare anche oltre la pausa delle Nazionali. La società ha chiarito ogni dubbio e scacciato via qualsiasi insinuazione: i lavori inizieranno a giorni, massimo qualche settimana, e tutto sarà pronto in tempo. Una piena e totale certezza nei propri mezzi che non lascia scampo, al punto da non prevedere neanche un eventuale “piano B“.