“Io e il presidente della Regione Renato Schifani dopodomani ci incontreremo con gli operatori della formazione in Sicilia. Non c’è alcun commissariamento nei miei confronti“. Lo ha detto l‘assessore regionale alla Formazione Mimmo Turano a margine del convegno “Formazione e competenze. Le nuove sfide per affrontare il lavoro che cambia e investire sulle figure professionali emergenti“.
L’incontro si è tenuto nella sala Mattarella dell’Assemblea regionale siciliana ed è stato organizzato dal deputato questore Vincenzo Figuccia. “Con il presidente Schifani avremo un confronto sereno con gli operatori della formazione – aggiunge Turano – se ci fossero posizioni differenti tra me ed il presidente della Regione, ne trarrei le conseguenze. Lavoriamo per dare una prospettiva alla formazione professionale in Sicilia. È necessario passare dal finanziamento dell’offerta formativa al finanziamento della domanda. Le distanze politiche tra me e Schifani nelle elezioni amministrative a Trapani non incidono sulla mia attività in assessorato“.
“Creare connessioni tra mondi che spesso non dialogano” dice il deputato questore Vincenzo Figuccia. Secondo Figuccia “è necessario creare network“. “Stiamo avviando un lavoro di collegamento tra le scuole e le imprese – aggiunge – attraverso le strutture che può mettere in campo il governo regionale. Capire queste esigenze significa fare scelte di indirizzo politico che veda protagonista anche l’Assemblea regionale nel ruolo di stimolo dell’attività governativa”. Per l’assessore regionale alla Formazione Mimmo Turano, intervenuto al convegno, “è necessario cambiare l’approccio della formazione professionale rispetto ad un passato poco sensibile alle reali richieste del mercato. La politica deve equilibrare i differenti interessi. A volte sono stati finanziati corsi che formavano professionalità non richieste dalle imprese. Il mondo della formazione, dell’istruzione e delle grandi imprese deve dialogare. L’equilibrio di oggi della Formazione non garantisce il risultato“. Hanno tenuto relazioni Emanuela Percoco, Head of Impact Learning di Intesa San Paolo, Michele Deiana, responsabile delle Risorse umane Sicilia di Poste italiane, Cettina Vitellaro, responsabile della struttura organizzativa Unità territoriale di Palermo di Rfi-Fs, Francesco Poledda, direttore Risorse umane di Upmc Italy e Ismett, Stefano Terrana, responsabile Affari territoriali Sicilia di Enel, e Giovanni Battista Dagnino, presidente del corso di laurea magistrale in Economia e management dell’Università Lumsa.
“Il settore della formazione professionale in Sicilia continua a soffrire uno stato di precarietà conseguenza delle inadeguate politiche regionali, difficilmente rivolte al raggiungimento di risultati, sia in termini di utenti formati che di raccordo con le imprese circa i profili professionali realmente assorbili dal mercato del lavoro regionale. Un comparto che conta circa 900 organismi accreditati e 2 mila unità di personale, tra docenti e personale amministrativo, con una rilevante spesa pubblica che ha prodotto unicamente il mantenimento in vita degli enti e dei loro apparati, più che il raggiungimento di standard formativi all’altezza delle risorse impiegate“. Lo dice Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars. “Grazie alle politiche di coesione, nei prossimi anni la Sicilia riceverà ingenti risorse per il sostegno all’occupazione e per la realizzazione di politiche attive del lavoro, un’opportunità che la nostra regione non deve perdere “, aggiunge.
