Ha una storia antica ma coglie suggestioni contemporanee. La ceramica siciliana si mette in mostra come un’eccellenza non solo artistica ma anche produttiva. E per questo ha scelto la vetrina di Palazzo Reale. Un’istallazione, che ha subito richiamato l’interesse dei turisti, è ospitata nel cortile Maqueda: raffigura una “città simbolica” composta da volumi architettonici astratti, quali parallelepipedi e cilindri, che evocano edifici urbani contemporanei.
La mostra ha per titolo “Le città delle ceramiche” ed è organizzata dalla Fondazione Federico II. L’installazione ospita pezzi unici dell’artigianato siciliano, sia contemporanei che tradizionali. Gli oggetti in ceramica diventano elementi di arredo non sono soltanto funzionali ma hanno anche richiami poetici integrabili con il design. E portano un’identità profonda e radicata nei luoghi. È proprio quello che ha sottolineato il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, che è anche presidente della Fondazione, nella presentazione dell’installazione alla quale sono intervenuti l’assessore regionale al turismo Elvira Amata e i sindaci delle sei città della ceramica: Santo Stefano di Camastra, Caltagirone, Sciacca, Burgio, Monreale, Collesano. Il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono, ha rinunciato alla presenza per una forma di rispetto verso la memoria dei tre giovani uccisi in piazza l’altro giorno.
La ceramica artistica è un patrimonio di tutta la Sicilia ma la produzione si concentra soprattutto nelle sei città che ora hanno promosso una rete attorno al progetto “Le strade della ceramica siciliana”.