Il 10 giugno l’ennesima intimidazione della mafia: due proiettili all’ingresso dell’hotel di Bologna (QUI) dove era atteso prima di un incontro con gli studenti. Giuseppe Antoci, che da presidente del Parco dei Nebrodi ha aperto quel vaso di Pandora che aveva consentito alla mafia dei pascoli di arricchirsi con i finanziamenti europei, non si è mai fermato. Non lo ha fatto quando è finito nel mirino della mafia, con l’agguato del 2016 e con le successive intimidazioni. Vive sotto scorta, ma le sue azioni che hanno portato al Protocollo Antoci di legalità (che oggi è legge e sta per essere recepito anche a livello europeo) nonché a decine di inchieste in tutta Italia, arresti e ad un processo con le condanne, fanno di lui un “eroe dei nostri tempi” come lo ha definito Camilleri in un’intervista.
Giuseppe Antoci nel salotto di donna Sarina racconta la sua vita sotto scorta, i momenti più duri, gli incontri con gli studenti, la forza della famiglia al suo fianco, le nuove minacce, le intercettazioni che confermano come dal giorno in cui s’insediò nella carica di Presidente del Parco dei Nebrodi e decise di vederci chiaro, ha cambiato la sua vita per sempre. Ed ha cambiato anche la Sicilia.