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Il "pallone" e il nodo agibilità

Le nuove tariffe scuotono lo sport palermitano, Locanto: “Negli impianti personale in eccesso e impreparato”

sabato 27 Maggio 2023

Le nuove tariffe per l’utilizzo degli impianti sportivi comunali nascono da un’organizzazione un po’ superficiale dell’assessorato“. Così ha esordito aspramente Giorgio Locanto, presidente del Consorzio Palermo al Vertice.

E’ di qualche settimana fa la notizia dell’approvazione in Giunta della delibera. Il sindaco Lagalla e l’assessore Figuccia avevano annunciato con grande soddisfazione la misura, sottolineando l’assenze di aumenti sostanziali e alcuni punti, come le nuove logiche per la gestione gli impianti, gli sconti per i disabili o l’eliminazione dell’obbligo del pagamento anticipato di 3 mesi da parte delle società. La misura però non sarebbe stata apprezzata da molte delle società sportive palermitane. Intervistato da ilSicilia.it Locanto ha evidenziato le criticità su cui si fonderebbe la delibera.

Un lavoro partito dalle esigenze e dalle pressioni che arrivano direttamente da Roma, con l’obbligo di raggiungere almeno il 36% dei cosiddetti servizi a domanda individuale. Gli impianti del capoluogo siciliano erano ben lontani da questa soglia: appena l’11%. “Sappiamo – ha dichiarato il presidente – che da 2-3 anni è arrivata questa richiesta ma se i nostri impianti non raggiungevano tale percentuale di incassi, introiti, ammortizzazione o costi, non lo si può imputare solo alle società, che sono in grosse difficoltà economiche. Quando Roma manda un’indicazione nazionale fa finta di non ricordare che l’Italia va a tre velocità diverse. Rispetto al nord abbiamo un grosso gap“.

Il problema principale secondo Locanto risiederebbe nel numero eccessivo di personale. “In ogni impianto sportivo c’è un surplus enorme di personale assolutamente inutile e impreparato. A suo tempo, avevamo suggerito all’amministrazione, ma anche a quella nuova, di rivederne il numero. Sono un costo enorme, la prima voce di uscita. Correggendo questa situazione non ci sarebbe stato bisogno di apportare aumenti per raggiungere il famoso 36%, o comunque sarebbero stati limitati. Questo – aggiunge – non è stato tenuto in conto, nonostante sia uno dei problemi principali dell’impiantistica palermitana, aldilà della totale mancanza di manutenzione, o comunque fatta a singhiozzo e senza mai prevedere un piano per prevenire. Avrebbe permesso all’amministrazione di risparmiare e alle società di non affrontare ulteriori disagi“.

Riguardo alle tariffe il presidente del Consorzio ha sottolineato come non si capisca il perché “da palestra in palestra alcune varino, e non di poco. La più economica di tutta Palermo è quella di Borgo Nuovo ma ce ne sono altre che sono anche il doppio. Con la vecchia amministrazione si cercava di concordare e stabilire le migliori soluzioni per portare avanti lo sport a Palermo tra le mille difficoltà economiche e tecniche. Avevamo chiesto di continuare a garantire alle società, quanto meno quelle di vertice, come negli anni precedenti, quel sostegno finanziario che ci ha permesso e dato sempre un valido e irrinunciabile aiuto per sopravvivere“.

Il rapporto e il dialogo creatosi con la nuova Giunta sarebbero ottimi ma “poi è arrivato l’aumento delle tariffe, di cui non avevamo mai parlato. Invece di preparare al meglio le nostre squadre dobbiamo pararle dai colpi che ci arrivano dall’interno, che ne complicano la vita, il funzionamento e i risultati che si potrebbero ottenere. Primo fra tutti l’incremento dei vivai. E’ la fortuna delle società e un bene prezioso a cui l’amministrazione deve guadare: più giovani portiamo allo sport, fin da piccoli, più ne cresciamo con un’altra mentalità“.

A risentire maggiormente di questi disagi sono soprattutto le società natatorie. “Sono tutte in profonda crisi. A chi è andata bene il vivaio si è dimezzato. Altre hanno avuto una riduzione anche del 60% e oltre. Adesso andiamo incontro alla chiusura degli impianti“.

Quello di Locanto è un chiaro riferimento alle sorti e al futuro della Piscina Olimpica Comunale. A giugno è prevista la chiusa della vasca esterna per la costruzione della tribuna mentre a settembre sarà quella coperta a rifarsi il look. I lavori richiederanno un lasso di tempo molto ampio e un’alternativa per sopperire alla mancanza delle due piscine è d’obbligo. La soluzione momentanea individuata è l’ex sala stampa dei Mondiali di Italia ’90 ma ad oggi non ci sono ancora notizie certe sull’agibilità. 

Con l’amministrazione avevamo concordato la costruzione di una piscina prefabbricata, per tutto il periodo necessario per attutire la chiusura alternata o contemporanea delle due piscine. Dopo diversi sopraluoghi – ha dichiarato il presidente – tra cui anche quello alla fiera del Mediterraneo, all’improvviso è uscito il pallone. Ci hanno detto che lo stanno pulendo e che risolveranno il problema dell’agibilità. Ma non lo è mai stato: mancano le uscite di sicurezza, i ricambi d’aria e bisognerebbe riadattarlo del tutto. Per anni ci abbiamo provato per la pallavolo o la pallacanestro ma ci abbiamo rinunciato. Ad oggi non è stato fatto nulla. Il settore natatorio – aggiunge – si era messo a disposizione e aveva fornito dei nominativi per agganciare 2-3 imprese in Italia, considerate anche tra le prime al mondo, per realizzare impianti prefabbricati in 3-4 mesi massimo, con spogliatoi e tutto“.

A parole – conclude Locanto – sono state fatte tante promesse ma finora non abbiamo visto granché. Non sono messe in dubbio la buona volontà o la disposizione al dialogo del Comune ma l’atteggiamento e l’organizzazione. Abbiamo tanti anni di attività ed esperienze alle spalle e siamo sempre disponibili al dialogo. Far sopravvivere lo sport a Palermo è uno scopo comune“.

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