Do il benvenuto a chi mi segue da tempo, a chi è capitato per caso in questo articolo, a chi ha ricevuto l’invito a leggermi e, ovviamente, ringrazio chi mi fa pubblicità. Oggi immergerò nuovamente i pennelli nella parte sommersa di ciascuno di noi, spesso, del tutto sconosciuta o non sufficientemente e che comprende anche quanto è racchiuso nella memoria emotiva che portiamo con noi, come un corredo che ereditiamo, fatto di traumi, pregiudizi, etc.
Uno dei miei intenti professionali è quello di scoprire le origini di un male, un disagio, un dolore. Comprenderle equivale a restituirle al paziente in forma tale che possa evolvere.
Come alcuni di voi sapranno, sono esperta di una tecnica di rilassamento, la “WILDE SYSTEM”, acronimo inglese per “Wake Initiated Lucid Dream” che, in italiano, significa “Sogno Lucido Iniziato da Sveglio”. Questo strumento di potenziamento e conoscenza, mobilitatore e calmante, mi aiuta particolarmente nel trattamento dei disturbi ossessivi. Erroneamente, molti pensano che esserlo sia una malattia. A parte il fatto che la malattia non viene per essere curata ma per curare, come dice Jung, come ho detto in precedenza, c’è differenza fra struttura e disturbo di personalità. La struttura caratteriale si basa sulla ricerca del perfezionismo, sul bisogno di controllo, sulla necessità di mantenere l’ordine, etc.. Attenzione a cercare su GOOGLE perché ho notato che la struttura viene descritta come dovrebbe esserlo esclusivamente il disturbo. Per comprenderne la differenza, basta che si tolgano le distonie e si lascino gli eccessi! La vita dell’ossessivo è fatta di estremi (anche se non sono gli estremi del paranoide che scinde fra nero e bianco, senza mezze misure)! Freud era, in prevalenza, un geniale ossessivo, visto che non si possono escludere tutti gli altri ingredienti in un individuo. E come diceva lui, anche io, in Schlomo, tendo a dire: “Ho fatto della psicologia, dello sport, della bellezza, dell’arte un’ossessione, una mania!”. Per farvi capire quanto è importante per la società e il progresso questa figura personologica, basta che pensiate che il mio sapere è dovuto in parte ai riferimenti nosografici e la nosografia non è altro che lo studio descrittivo delle malattie, il loro meticoloso ordinamento in determinate forme patologiche. Tutta opera di ossessivi! La psicologia studia le regolarità del comportamento umano e grazie alla sistematizzazione complessiva di tutte le scoperte fatte nel corso del tempo, validate e cristallizzate empiricamente, possiamo anche prevedere le azioni e le involuzioni di un individuo. Da ciò la definizione di “profilers” ovvero gli psicologi in grado di tracciare un profilo psicologico e comportamentale.
La psiconevrosi che si nasconde dietro al disturbo di personalità è caratterizzata dalla presenza di pensieri ricorrenti, in genere, distonici per se stessi e per gli altri. L’individuo tenta di ignorarli, di sopprimerli, di neutralizzarli con altri pensieri o azioni.
Le compulsioni sono quei comportamenti ripetitivi o atti mentali che l’individuo non riesce a non seguire continuamente, fino allo sfinimento e secondo rigide regole. Tali script sono volti a ridurre il disagio o a prevenire alcuni eventi temuti (A.P.A.). Queste azioni compensatorie costituiscono, però, un rinforzo negativo delle compulsioni e un rituale che richiede la sua continua ripetizione a causa del dubbio che l’operazione non sia stata efficace. Dovendo il paziente, per raggiungere uno stato di trance profonda, rinunciare al controllo e rilassarsi seguendo le indicazioni e gli ordini dello psicologo, il WILD SYSTEM sembra utile per contrastare tali distonie e per disabituarlo, prendendo una strada opposta all’abitudine. Il lemma stesso relaxare è emblematico in tal senso: è composto da re- e laxare «allargare, allentare». Occorre, infatti, allentare, distendere, far diminuire la tensione fisica e psichica che blocca questi soggetti. Ma non solo. Presupposto fondamentale è anche quello di accettare i propri comportamenti come sintomi che possono essere affrontati e regolati (o controllati, appunto, ma nel modo corretto). Attraverso il linguaggio delle metafore, è utile proporre una differente interpretazione di quel comportamento creando una nuova ma più accettabile, ossessione, attraverso le tecniche di ristrutturazione proposte da Erickson (1985). La “ristrutturazione” consiste nel reinterpretare il problema in una nuova luce, introducendo nuove idee che distraggano il paziente dalle sue preoccupazioni o che gli diano la sensazione di controllo che sta cercando (Lodovico Berra).
Queste metodiche aggiungono tuttavia una variabile all’intervento: non vanno bene per tutti i pazienti e, comunque, questi vanno opportunamente preparati prima di spingersi oltre i limiti della coscienza e del visibile. L’analista che effettua un intervento ipnotico può fomentare, per esempio, profonde regressioni, l’eccessiva idealizzazione del terapeuta, il rinforzo o l’indebolimento del transfert. Devono essere valutate attentamente le caratteristiche psicologiche del paziente. Esistono una serie di procedure che si utilizzano durante la trance e che sono finalizzate al raggiungimento di uno stato di rilassamento e di fiducia in se stessi: quelle di esposizione, di desensibilizzazione sistematica, di arresto del pensiero.
Il WILD SYSTEM non è ipnosi. L’ipnosi opera un restringimento della coscienza mentre le tecniche meditative facilitano un ampliamento della coscienza e l’empowerment.
To be continued…