Esame orale da rifare per una decina di liceali di una classe del Galileo di Spadafora. Erano rimasti con il fiato sospeso in attesa della sentenza del Tar che però ha confermato quanto già aveva deciso a fine estate l’Ispettorato scolastico regionale (QUI).
Quell’orale fatto a luglio, prima del quale un’insegnante aveva mandato via whatsapp gli argomenti delle domande, s’ha da rifare. Spetterà al provveditore agli studi di Messina individuare una nuova data per gli studenti che un paio di mesi fa avevano festeggiato il diploma e hanno nel frattempo intrapreso i nuovi percorsi di vita e di studio.
In realtà già a fine agosto, dopo l’ispezione dell’Ufficio scolastico regionale, scaturita dall’esposto della famiglia di una studentessa, era stata fissata la nuova prova orale per il 20 settembre. Le irregolarità segnalate infatti si erano dimostrate concrete. Un’insegnante della classe infatti, in qualità di membro interno della Commissione esame, aveva inviato foto e messaggi audio nel gruppo whatsapp dando indicazioni che poi si erano rivelate fondate.
Ma alla vigilia del 20 settembre le famiglie di chi sarebbe dovuto tornare sui banchi per rifare l’orale si erano rivolte al Tar che ha accolto la sospensiva e congelato le prove di maturità bis fissando l’udienza di merito al 18 ottobre (QUI)
I giudici hanno quindi deciso: la neo diplomata ha segnalato il vero, quell’esame è stato viziato, si deve rifare. Nel frattempo chi ha denunciato è finita vittima della gogna e bollata come traditrice segnale che la strada per comprendere il confine tra legalità e illegalità è ancora lunga.