“La Sicilia è tra le regioni dove l’Imu, l’imposta municipale sugli immobili, pesa di più in relazione alla capacità economica pro-capite delle persone. Il 7 per cento. Nella tabella Imu/Pil siamo dietro soltanto a Campania e Sardegna, ma ben distanti da territori più ricchi di opportunità e risorse come Piemonte e Lombardia, al 4 per cento, senza parlare di Val d’Aosta e Trentino che sono rispettivamente al 3 e al 2 per cento”.
Lo afferma Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, commentando il rapporto 2024 curato dal servizio nazionale Politiche economiche, fiscali e previdenziali del “pindacato delle persone”.
“Con la forza indiscutibile dei numeri, la nostra organizzazione vuole ancora una volta denunciare come nel nostro Paese esista un’emergenza irrisolta, sempre più grave e intollerabile, di equità fiscale che colpisce territori più deboli dal punto di vista occupazionale, economico, sociale. – aggiunge – La Sicilia, su tutti. Credo ci sia poco da discutere in merito allo studio del Servizio Politiche fiscali Uil, guidato dalla segretaria confederale Vera Buonomo, secondo cui maggiore è la percentuale Imu/Pil e più alta potrebbe risultare la parte di reddito medio destinato dai residenti per pagare l’imposta. Con una minore capacità di spesa per altre necessità”.