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Il caso

L’influencer che non c’è: Emily Pellegrini è la ragazza dei sogni ma l’ha creata ChatGPT

sabato 6 Gennaio 2024

Sbarcata su Instagram da appena 4 mesi, Emily Pellegrini è un’influencer americana di 23 anni che ha collezionato in tempi record oltre 160 mila follower. La giovane dal corpo mozzafiato ha attirato su di sé anche l’attenzione di molti vip, tra cui calciatori, tennisti, lottatori di MMA e imprenditori e pare proprio che abbia le carte in regola per dare del filo da torcere alle star più acclamate dei social, se non fosse per un piccolo e curioso dettaglio: Emily Pellegrini non esiste. Tranquilli, però, non si tratta di un bug del social network o di un caso di allucinazione collettiva, la bella 23enne è semplicemente il frutto dell’intelligenza artificiale.

La rivelazione, che ha spezzato il cuore di molti, mostra gli straordinari risultati che si possono ottenere grazie a questa nuova forma di tecnologia che nel corso degli ultimi anni si è evoluta al punto da riuscire a generare immagini e video tanto verosimili da ingannare quasi chiunque.

LA RAGAZZA DEI SOGNI

E’ proprio il caso di dirlo: la perfezione non esiste.

L’influencer creata con l’intelligenza artificiale è il frutto di una semplice domanda: “Qual è la ragazza ideale dell’uomo medio?”. Al quesito ha risposto ChatGPT generando per la prima volta l’immagine della ragazza a cui, successivamente, la sua creatrice ha affidato il nome di Emily Pellegrini. Lo ha rivelato lei stessa al Daily Mail, spiegando come oggi riesca persino a guadagnare fino a 10 mila dollari a settimana grazie all’immagine di Emily, generando, sempre grazie all’intelligenza artificiale, e postando su piattaforme apposite le immagini hot della “ragazza che non c’è”.

E’ facile chiedersi come sia possibile cascare in un inganno simile, ritrovandosi a invitare a Dubai e a cena di lusso una donna che non esiste. La verità è che i video che Emily posta su Instagram e Tik Tok sono straordinariamente realistici e non presentano le tipiche imperfezioni di tutte le foto (quelle di Emily comprese) generate con l’intelligenza artificiale. Ciononostante, il tranello non è riuscito a persuadere proprio tutti.

“Bellissimo sfondo…” commentano alcuni utenti la foto di Emily in viaggio a Roma davanti alla fontana di Trevi, cercando di attirare l’attenzione in maniera sottile sulle strambe e sghimbesce statue che appaiono nello scatto; o ancora: “La vera fontana è molto diversa da questa”. Deboli tentativi di svelare la verità sommersi, però, da una valanga di complimenti e apprezzamenti.

Ulteriore elemento che gioca a favore dell’influencer digitale è anche la presenza di foto in cui si accompagna ad altre ragazze, bellissime come lei e in possesso di profili social, dai quali si scambiano commenti e like. Un esercito di modelle bellissime, come ne esistono tante sui social, se non fosse che sono tutte finte.

Ma il fascino che ha ammaliato Instagram non ha avuto lo stesso successo su Tik Tok, social nel quale Emily Pellegrini registra numeri ed interazioni nettamente inferiori. Il segreto? La Gen Z. Tik Tok, infatti, è il social più “giovane” di tutti, sia a livello anagrafico (la prima versione risale al 2016) sia prendendo in considerazione i suoi utenti: la stragrande maggioranza è nata dopo il 2000 e sono ovviamente abituati a barcamenarsi tra i contenuti che internet gli propone meglio di chiunque altro. Per loro distingue tra un contenuto reale e uno creato interamente al computer è davvero un gioco da ragazzi.

La figura di Emily Pellegrini però suscita non pochi dilemmi morali, in particolare, è corretto dare vita a contenuti che rischiano di ingannare le persone? Nessuno strumento è malvagio a prescindere, ma è il modo in lo si usa che fa davvero la differenza e quindi, come spesso accade quando si parla di innovazione tecnologica, la risposta più corretta forse è un semplice dipende. Dobbiamo, infatti, chiederci che uso si fa di simili contenuti: li si usa per un mero fine ludico o per approfittare di qualcuno, dei suoi sentimenti o del suo conto in banca?

POSSIAMO PARLARE DI CATFISH?

Con il termine inglese “Catfish” si fa riferimento a una persone che, al fine di truffare o ingannare qualcuno, da vita a uno o più account online utilizzando un’identità falsa oppure rubata.

La risposta alla nostra domanda, quindi è un secco no. Per quanto Emily Pellegrini, a seconda degli scatti, ricordi vagamente l’aspetto di alcune attrici, cantanti o influencer in carne ed ossa, non si può parlare di furto d’identità. L’intelligenza artificiale, infatti, non fa altro che “prendere ispirazione” da contenuti già esistenti online e rielaborandoli al punto da creare un contenuto completamente originale. Non vi è dubbio, quindi, che Emily sia “autentica” almeno da questo punto di vista.

Non vi è motivo di pensare che l’influencer sia stata creata per loschi fini e ce lo dimostra la stessa creatrice che ha deciso di venire allo scoperto rivelando tutta la verità sul profilo Instagram che negli ultimi giorni ha fatto il giro del mondo.

UNA LIL MIQUELA 2.0

Emily Pellegrini non è la prima influencer digitale ad apparire nei nostri feed, è solo la più realistica. Prima di lei, a fare il giro del mondo è stato il profilo di Lil Miquela, che nel 2016 ha fatto il suo debutto sui social come ragazza brasiliano-americana di 19 anni.

Creata da Trevor McFedries e Sara DeCou, Miquela è un’influencer a tutti gli effetti: viaggia in giro per il mondo raccontando le sue avventure, collabora con brand e sponsor, e appare spessissimo in compagnia di altre celebrità (in carne ed ossa) come la cantante Rosalia, il conduttore televisivo Jimmy Fallon o l’attrice Tatiana Gabrielle Hobson. La sostanziale differenza tra lei ed Emily è che Miquela non ha mai fatto mistero di essere un “robot”, come si definisce lei stessa in moltissimi suoi contenuti.

Emily, Lil Miquela e i tantissimi personaggi digitali che, forse senza rendercene nemmeno conto, incontriamo sui social, non sono altro che l’espressione di un progresso che cresce e si evolve in modi a tratti un po’ bizzarri m che fino a 15 o 20 anni fa ci sarebbero sembrati irraggiungibile fantascienza.

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