Quanto incide il linguaggio che usiamo giornalmente nella costruzione della società? Possiamo davvero dire che le parole che usiamo non condizionano il pensiero e le relazioni tra le persone? Noi siamo ciò che diciamo?
Intorno a questi temi si svolgerà domani 15 maggio a Palermo, nella sede di Palazzo Comitini in via Maqueda 100, con inizio alle 15.30 una conferenza su “Linguaggio e pregiudizio: le parole condizionano il pensiero?”.
A promuovere l’incontro: l’Associazione Nazionale del Fante – ente giuridico fondato nel 1920 e riconosciuto dal Ministero della Difesa – in collaborazione con Zonta International Palermo ZYZ e con l’Associazione Progetto Forense. Partner l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e l’Ordine degli Avvocati di Palermo che hanno previsto crediti formativi per gli iscritti.
L’incontro nasce dall’esigenza di sensibilizzare – soprattutto gli operatori della comunicazione e del diritto – sulla necessità di restituire alla parola il proprio valore e significato perché al degrado della parola corrisponde il degrado del pensiero.
Assistiamo ad una deriva culturale in cui al linguaggio si è sostituito progressivamente il linciaggio e la barbarie. Tornare ad utilizzare un linguaggio appropriato e rispettoso – soprattutto del genere – è la chiave per recuperare umanità?
Sul tema parleranno:
Maria Giambruno -Giornalista – Le parole creano pregiudizi?
Maria Pia Farinella – Consigliera dell’Ordine dei Giornalisti della Sicilia – Il “Manifesto di Venezia” per il rispetto e la parità di genere nell’informazione
Francesco Pira – Docente di teorie e tecniche del linguaggio giornalistico – Università di Messina – Nuovi modelli comunicativi: tra fake news, emotivismo e vetrinizzazione
Marinella Laudani – magistrata – Il linguaggio nella redazione delle sentenze
Alessandra Nocera – Diffamazione col mezzo della stampa: bilanciamento tra la tutela della persona e il diritto all’informazione
A moderare i lavori l’Avvocata Maria Vittoria Cerami