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Lo stallo

La Sicilia e la schiavitù delle discariche, il male minore che conviene a tutti

lunedì 11 Dicembre 2023
foto di repertorio

Che l’emergenza rifiuti sia stata, specie negli anni del Governo Crocetta, una arma di distrazione di massa, relativamente comoda, per spostare l’attenzione su molte inefficienze di altri rami della Regione, è assodato. È pure possibile però che alla fine, passando i governi, qualcuno abbia sussurrato al conducente che non è anche una grandissima figura mandare i rifiuti lontano dalla Sicilia, a tutti denari, piangersi addosso come a essere vittime di un destino ineluttabile e poi scoprire alla fine che il timing delle opere pubbliche, discariche e impianti di compostaggio in particolare, procede con grande lentezza.

Il letargo è contagioso in certi casi, anche questa è cosa nota, e rischia di estendersi anche ai protagonisti attivi di questa vicenda amministrativa  e politica, ma il sequestro preventivo della discarica di Siculiana per irregolarità amministrative e violazione delle norme ambientali sta creando un problema importante in tutta la provincia, e  in proiezione, all’intera Sicilia occidentale.

Nell’impianto gestito dalla Catanzaro Costruzioni conferiscono la frazione indifferenziata non solo i Comuni della Srr Agrigento Est, ma anche altri significativi pezzi di territorio.

La sensazione è che nell’ultimo anno, da quando la delega che non vuole nessuno, è finita nelle mani del lombardiano Roberto Di Mauro, si sia proceduto a un vero e proprio esame a vista della situazione. Nessuna pianificazione, nessun segno reale di ravvedimenti rispetto agli errori del passato, niente tempi certi per la consegna delle opere pubbliche, ma soprattutto una politica di gestione di respiro corto: a Palermo ci penserà magicamente la settima vasca in costruzione, a Trapani ora c’è la discarica a Messina “pensa Dio” e così via.

La riapertura a marzo scorso della discarica di Lentini ha garantito solo una parte di anno tranquillo nella Sicilia orientale, ma una volta erogate le risorse del fondo da 45 milioni da destinare ai Comuni per gli extracosti è calato ovunque il silenzio sugli interventi attivati dall’assessorato. L’unico carteggio con Sicula Trasporti ha riguardato le autorizzazioni  supplementari per i conferimenti fuori regione.

I 5 anni che non sono bastati per dare il via libero all’impianto di Sciacca si commentano da soli. L’assessore Autonomista è chiamato ad alzare l’asticella per non finire sulla graticola. Che fine ha fatto inoltre la liquidazione degli Ato con i suoi faraonici debiti? A marzo Di Mauro annunciava anche su questo grandi accelerazioni che, se ci sono state, sono note solo gli intimi.

I termovalorizzatori sono stati la copertina dell’avvio di legislatura, per il resto sono più i titoli dei giornali che le certezze su come si andrà avanti, ma almeno il governatore Renato Schifani sulla materia ha idee chiarissime e non consentirà altri passaggi a vuoto.

Renato Schifani
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