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Lo Giudice (Sicilia futura) contro il Pd siciliano: “Alcuni esponenti tendono a dividere, distruggendo il centrosinistra”

lunedì 22 Gennaio 2018

“Noto con disappunto che ancora una volta il PD Siciliano, o meglio alcuni esponenti dello stesso, tendono a dividere piuttosto che a unire. Siamo a poco più di un mese dal 4 marzo, data nella quale si celebreranno le elezioni per il rinnovo di Camera e Senato della Repubblica, e data nella quale, a mio avviso, il PD, senza gli adeguati aggiustamenti, porterà a compimento l’obiettivo di distruggere il centro-sinistra italiano, consegnando la guida della nazione o al populismo grillino o alla restaurata coalizione di centro-destra”, così Salvo Lo Giudice vice segretario regionale di Sicilia Futura.

Un PD che negli ultimi due anni nella nostra regione non è riuscito ad essere più protagonista di nulla  – continua – se non della sua maldestra fine. Un PD che, ricordo per primo a me stesso, ha condotto una estenuante trattativa per addivenire ad una candidatura, quella di Micari, che ha avuto un unico obiettivo, quello di cercare una riproposizione di un modello, quello utilizzato a Palermo, il cosiddetto “modello Orlando”, che, come tutti sanno, in pochissimo tempo si è trasformato nel regime Orlando. Una trattativa, quella condotta in occasione delle amministrative di Palermo, in cui il PD regionale non è stato capace ed in grado di esercitare il ruolo che gli competeva, quello di leader di una coalizione progressista che si candida oggi al governo di una nazione”.

Ricordo che in quella circostanza, come per le elezioni regionali, noi di Sicilia Futura  – spiega ancora Lo Giudice – abbiamo sempre espresso le nostre preoccupazioni e le nostre idee, e sempre abbiamo alla fine fatto fino in fondo il nostro lavoro, mettendoci la faccia, con il nostro simbolo, in tutte le competizioni raccogliendo consensi: 5 consiglieri comunali nella città di Palermo, due deputati regionali che potevano certamente essere di più, se la coalizione si fosse fatta trovare preparata al difficile appuntamento di novembre. Ed oggi della governance della città di Palermo non si parla più, il sindaco che abbiamo contribuito a fare eleggere voleva esportare il modello alle competizioni regionali non è stato in grado di presentare nemmeno una lista, confermando l’idea diffusa che Orlando è il sindaco di Palermo ma non una figura politica di rilievo nel panorama nazionale, ed il PD non ci rassegna il giusto riconoscimento del ruolo che il nostro movimento all’interno di un’area si è guadagnato a suon di consenso, voti e percentuali. Senza di noi il centro sinistra in Sicilia è monco e rivendichiamo che il nostro movimento abbia il peso che merita”.

E lo Giudice fornisce anche dei numeri: “I dati dell’ Assessorato Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica Servizio Elettorale, relativamente alle elezioni regionali dello scorso novembre, confermano che in un collegio come quello di Palermo, il nostro movimento ha raggiunto i 33815 voti con una percentuale del 7.437 % contro i 40173 voti del PD con una percentuale del 8.835 %. In tutta la Sicilia il nostro movimento ha collezionato oltre 110000 voti, cioè significa che ci sono oltre 110000 persone che hanno creduto in un progetto politico, che hanno scelto con chi stare. Non sarebbe corretto avere una maggiore considerazione per questi elettori e per il progetto in cui hanno creduto? Invece, a noi oggi si chiede ancora una volta di assumere il ruolo di gregari”.

Lo Giudice interviene anche sulla candidatura di Daniela Cardinale: “Il PD candiderà Daniela Cardinale, brillante esponente del PD, figlia del nostro presidente onorario, ma Daniela Cardinale sarà candidata in quanto deputato uscente del PD, Sicilia Futura è un’altra questione. Noi saremmo pronti a fare la nostra parte, a dare ancora una volta una mano, spendendoci con le nostre risorse, a mettercela faccia affianco al PD, se necessario anche nei tanto temuti collegi uninominali, dove la competizione sarà difficilissima, ma non escludendo che Sicilia Futura merita, perché lo ha dimostrato sul campo e raccogliendo consensi ancor prima che numeri, uno spazio nei collegi proporzionali”.

“Chiediamo la possibilità di dare con dignità, voce e rappresentanza alle svariate migliaia di cittadini siciliani – conclude il vice segretario regionale di Sicilia Futura – che hanno creduto e continuano a credere nel progetto di Sicilia Futura. Ma ancora una volta si cerca di ignorare il fatto che noi, oltre che consensi, portiamo avanti un’idea, un progetto politico, che finora ha rappresentato, e potrebbe continuare a farlo, un argine contro lo smembramento totale del centro-sinistra regionale, operato da frange, diverse anime e punti di vista in concorrenza, che hanno portato il PD Siciliano ai minimi storici”.

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