Aspettando il Governo “romano”, che appare sempre più un parto travagliato per il veto incrollabile del M5S a Forza Italia, sale la tensione all’interno del centrodestra e si agitano sempre di più le acque politiche nello Stretto, dove la Lega di Salvini potrebbe intanto smarcarsi dal centrodestra alle Amministrative del 10 giugno a Messina. Il monito lo ha lanciato il deputato di Graniti, Carmelo Lo Monte, eletto alla Camera alle Nazionali del 4 marzo e volto di punta del Carroccio nel messinese. Lo Monte non ha usato toni morbidi e ha fatto capire che tra le fila della Lega c’è un evidente “mal di pancia”.
“Nonostante i numerosi comunicati che la Lega ha, anche a mezzo stampa, reso pubblici, nonostante l’invito al dialogo ed alla condivisione delle proprie idee politiche, l’aristocrazia partitico-familiare della nostra città – ha detto Lo Monte – non ha avuto il buonsenso di sedere ad un tavolo comune per i partiti della coalizione di centro destra, al fine di trovare soluzioni ed accordi relativi al futuro candidato alla carica di primo cittadino. La tracotanza con la quale, ancor prima di verificare il polso della città, i partiti alleati, nel buio di riservati saloni, danno per certo il risultato elettorale del prossimo giugno, senza avere, nel dialogo e nel confronto degli attori politici del centrodestra, trovato una soluzione comune, condivisa e trasparente, è priva di lungimiranza politica”.
La Lega è pronta a smarcarsi dal centrodestra e Lo Monte lo ha detto senza fare giri di parole: “La Lega ritiene al momento di poter valutare autonomamente il proprio futuro politico. La consapevolezza della necessità di dialogo, ancor più nella realtà della nostra città, che allo stato appare sempre più frammentata e priva di qualsivoglia parvenza di programmazione politica, determina la Lega a profondere qualsiasi sforzo per dialogare anche con forze politiche diverse da quelle alle quali si è, finora, accompagnata, nella speranza di trovare orecchie più propense all’ascolto. Dagli interlocutori la Lega, per coerenza con la propria identità, si riserva di escludere la coalizione di centro sinistra, anch’essa nascosta in saloni accademici, nei quali simonie e graduatorie restano assi portanti di ragionamenti, per forza di cose, poco trasparenti. La Lega, pertanto, vista la logica che accomuna questi salotti, privi di reale dibattito politico, figli di una logica opportunistica, basata su scambi di favori e di utilità e non di idee, si ritiene libera di potersi, politicamente, autodeterminare”.
“La Lega – ha concluso Lo Monte – si riserva la scelta del candidato a Sindaco, individuandolo tra i propri rappresentanti o tra quelli già proposti. In data 29 Aprile, la Lega, dinanzi ai propri simpatizzanti, nella più larga condivisione dei programmi e dei progetti per la città, concluderà la riflessione già avviata per la scelta del proprio candidato sindaco”. Lo strappo c’è, il messaggio dei leghisti messinesi è stato lanciato e i prossimi giorni diranno, a questo punto, se la frattura si potrà ricomporre o se, di fatto, si ripeterà lo scenario palermitano, dove Musumeci nel comporre a suo tempo la Giunta di governo si è smarcato dal Carroccio.