Dopo la morte del clochard trovato cadavere in piazzale Ungheria, il 17 dicembre, non mancano le reazioni del mondo politico. “Prima il grande dispiegamento di uomini e mezzi per sgomberare, finalmente dopo tantissimi anni, il campo rom della Favorita. Poi, pian piano, è calato l’oblio con ipotetici slittamenti e proroghe del completamento delle operazioni”. A dirlo è il consigliere comunale dell’Udc, Sabrina Figuccia.
“La morte del povero Aldo – prosegue – il clochard barbaramente ucciso sotto i portici di piazzale Ungheria da un ragazzino rom, ha violentemente riacceso i riflettori su una vicenda caduta nel dimenticatoio, lo sgombero definitivo del campo Rom, che, secondo i primi trionfali annunci del sindaco Orlando e dei suoi, doveva essere completato in pochissime settimane”.
“Invece, la realtà è diversa. Se è vero che la magistratura aveva individuato di procedere secondo ‘criteri di ragionevolezza e buonsenso’, c’è da chiedersi in che modo l’attuale Amministrazione comunale abbia interpretato tanti indicazioni, considerato che trent’anni non sono stati sufficienti per eliminare definitivamente un luogo di sofferenza ma anche di delinquenza e inciviltà”.
“Orlando – conclude Figuccia – che si riempie tanto la bocca di legalità ed accoglienza, essendo stato il padre di questo campo, adesso troverà il modo per uscire da questo vicolo cieco? O, come spesso accade, darà la colpa a qualcun altro?”.