“In Sicilia operano solo 644 dipendenti del Corpo frontali di cui 467 in divisa e 166 tecnici. Questo personale, ridotto numericamente, svolge un numero di funzioni maggiore a quello dei colleghi del resto d’Italia, e tra circa quattro anni la situazione precipiterà perché più del 90% del personale andrà in pensione senza che ci sia stato un ricambio generazionale”.
A lanciare l’allarme è il sindacato Ugl Autonomie nel corso del quinto congresso nazionale che si è tenuto a Palermo, durante il quale Ornella Petillo è stata confermata segretario nazionale.
Durante i lavori, i riflettori sono stati puntati sulla situazione siciliana del pubblico impiego. Petillo ha ricordato che “da circa quattro anni i dipendenti della Regione Siciliana sono vittima dell’insipienza della politica isolana. Infatti ad oggi non è stato rinnovato il contratto collettivo 2019/2021 dei lavoratori della Regione e delle numerose società partecipate a cui si applica il medesimo. Inoltre, l’ordinamento professionale dell’amministrazione – ha detto – è ‘vecchio’ di ventuno anni con l’ultima rivisitazione che risale al 2001. Appare superfluo sottolineare che un’amministrazione che deve essere in linea nell’evoluzione tecnologica, ha necessità, se vuole stare al passo con i tempi, di ‘modellare’ la professionalità dei propri dipendenti rispetto alle esigenze innovative dell’apparato amministrativo”.
Da qui la richiesta di una riforma. “La politica siciliana per riclassificazione intende un mero passaggio verticale tra una categoria e l’altra, ma con una movimentazione di circa 1.200 dipendenti, pari allo 0,55% – prosegue Petillo – a nostro avviso l’unica soluzione, in applicazione alla legge Madia, è quella di prendere a modello l’apparato burocratico delle funzioni centrali, passando quindi da quattro categorie a tre, rendendolo più snello ed efficiente, eliminando quelle categorie come ad esempio gli operai di cui l’amministrazione si avvale di servizi esterni”.
Altra criticità riguarda il corpo forestale, in grave carenza di organico, per il quale l’Ugl propone “l’istituzione di un Corpo di polizia amministrativa, l’adeguamento dell’indennità mensile pensionabile. Il pensionamento, per il personale appartenente ai ruoli del Corpo forestale della Regione Siciliana, al sessantesimo anno di età applicando il sistema pensionistico riservato alle Forze di polizia ad ordinamento civile. E infine la possibilità per il personale di poter scegliere liberamente se essere posto in quiescenza o entrare nei ruoli del nuovo Corpo”.