Il presidente del consiglio comunale di Canicattì Alberto Tedesco e l’assessore all’ambiente Umberto Palermo propongono la loro ricetta per combattere il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, ovvero una proposta di legge d’iniziativa popolare che modifichi il d.lgs 152/2016, ovvero il Testo Unico sull’ambiente.
“La raccolta e la gestione dei rifiuti nelle nostre città, soprattutto di medie e grandi dimensioni, indipendentemente dalle forme con cui viene articolato il servizio, presenta, come è noto, gravissime criticità. – sottolineano Tedesco e Palermo – Queste problematiche, ben lungi dall’essere legate a fattori di soggettività politico-amministrative, hanno un carattere strutturale e consolidato. Tra le tante criticità la più odiosa è legata all’abbandono indiscriminato dei rifiuti esercitato da privati in strade urbane e nelle zone di campagna, dove si creano continuamente vere e proprie discariche a cielo aperto. Questo fenomeno, che causa pesantissimi danni all’ambiente ed alla salute e che determina gravi effetti per le già esangui casse degli enti locali, risulta essere di difficile repressione“.
“Ed allora le Istituzioni devono orientare la propria azione ad una più pervasiva opera di educazione civica tra la popolazione, intervento che necessita di un forte investimento economico da parte dello Stato centrale e della Regione siciliana, a cui occorre affiancare un accentuato carattere repressivo della norma che punisce l’abbandono di rifiuti da parte del privato. – dichiarano i due membri del consiglio comunale di Canicattì – La normativa che di riferimento e che disciplina tale fattispecie è contenuta nel D.Lgs. n. 152 del 2016 (Testo Unico Ambiente). Allo stato attuale, secondo il testo vigente, se a compiere la condotta di abbandono di indiscriminato di rifiuti è un privato, allora si configura un illecito amministrativo, che viene punito con una sanzione amministrativa (articolo 255, comma 1, Dlgs 152/2006); se si tratta di un soggetto qualificato (titolare di imprese o responsabile di enti) la sanzione è, invece, di natura penale (articolo 256, comma 2).
“E’ evidente che l’attuale configurazione della condotta del privato come illecito amministrativo, oltre a non caratterizzare adeguatamente il disvalore di tali condotte, determina delle refluenze anche sulle modalità di repressione delle stesse. Riteniamo, quindi, sia necessario accentuare il carattere di deterrenza della condotta del privato che abbandoni rifiuti sulla pubblica via facendo in modo che tale condotta non sia più configurata come illecito amministrativo ma come reato penale, attraverso la modifica dell’art. 255 del testo unico dell’ambiente, D.Lgs n. 152 del 2006“.
“A tal fine abbiamo elaborato una proposta di legge che, modificando il Testo Unico in materia Ambientale, statuisca che i soggetti che compiono questi atti scellerati siano colpiti duramente e sottoposti alla pena dell’arresto o ad una pesantissima ammenda fino a 20.000 euro nel caso si tratti di rifiuti pericolosi. La mettiamo a disposizione di tutte le forze politiche e dei gruppi parlamentari che ne condividano lo spirito e le motivazioni perché se ne facciano carico e se ne discuta in Parlamento, affinché il maglio della legge possa colpire duramente gli incivili che stanno deturpando la nostra bellissima terra“, concludono Tedesco e Palermo.