“Devo staccare, ho già detto a Conte che non vedo alcun ruolo per me nei nuovi organi del Movimento”. Così Vito Crimi l’ex reggente del M5S in una intervista a ‘Il Fatto Quotidiano’ dopo la nomina di Conte.
“Sono rimasto dov’ero per un anno e mezzo perché nel frattempo c’è stata una pandemia, e sarebbe stato impossibile eleggere nuovi vertici – ribadisce Crimi – me ne sarei andato già nel settembre scorso, ma si era posta l’esigenza di tenere gli Stati generali. Poi a inizio di questo anno è caduto il governo Conte II. E Beppe Grillo ha deciso di puntare sull’ex premier come nuovo leader”.
Sull’appoggio al governo Draghi e sulle modifiche apportate alle riforme varate dal M5S, Crimi difende le scelte. “I nostri iscritti avevano votato si all’entrata nel governo. E vorrei sottolineare come dopo questa scelta e anche dopo quella di fare un esecutivo assieme al Pd, ci siano state molte nuove iscrizioni al Movimento – evidenzia – senza di noi non oso immaginare cosa avrebbero fatto sulla giustizia. Siamo al governo con altri, e abbiamo raggiunto il miglior risultato possibile”.
“Dopodiché – aggiunge – ricordo che la rinuncia di Ugo De Carolis alla nomina all’Anas e le dimissioni di Renato Farina da consulente sono arrivate anche grazie alle nostre pressioni”.
Crimi parla poi della riforma Cartabia condividendo la linea di Conte: “Non molleremo mai su certi temi, e se avremo i voti cambieremo la riforma”. Infine, sul suo nome tra i possibili membri della segreteria del M5S, Crimi ribadisce: “Io non ci sarò, è tempo di lasciare ad altri. Serve una segreteria di facce nuove, dotate si di esperienza, ma che mostrino come il M5S abbia una classe dirigente. Io darò il mio contributo, lavorando innanzitutto sulla parte tecnologica”.