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“La Dia anticipa la visione di Giovanni Falcone secondo il quale la lotta alla mafia si vince rispettando lo Stato di diritto, con la specializzazione delle indagini e instaurando un clima di fiducia e collaborazione tra i poteri dello Stato. Dia e Dna sono colonne di un unico edificio voluto da Giovanni Falcone che parlava dell’esigenza di ‘fronteggiare le organizzazioni mafiose attraverso l’organizzazione delle indagini'”.
Lo ha detto il presidente del tribunale di Palermo Antonio Balsamo aprendo il convegno su “Il ruolo dei magistrati nel contrasto alle mafie“, organizzato nell’ambito dell’iniziativa l’Antimafia Itinerante, progetto nato per il trentesimo anniversario della creazione della Dia.
“La Dia portera’ sempre con se’ i valori di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e delle donne degli uomini che hanno sacrificato la loro vita per lo Stato“, ha concluso. Al convegno partecipano tra gli altri la ministra della Giustizia Marta Cartabia, il capo della Dia Maurizio Vallone, il vicecapo del Csm David Ermini.
“La DIA ha rappresentato un punto di svolta nel contrasto alla criminalità organizzata e oggi continua ad essere punto di riferimento fondamentale nella lotta alle mafie grazie al lavoro e al sacrificio di tanti uomini e donne delle forze dell’ordine che ne fanno parte“.
Lo ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando che stamattina ha presenziato al convegno dal titolo “Il ruolo dei magistrati nel contrasto alle Mafie”, tenutosi nell’aula bunker del carcere Ucciardone che ha visto la partecipazione tra gli altri del ministro della Giustizia Marta Cartabia, del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, del vicepresidente del CSM David Ermini e del direttore della DIA Maurizio Vallone, organizzato dalla Direzione Investigativa Antimafia nell’ambito delle celebrazioni del trentesimo anno dalla sua fondazione.
“L’anno prossimo – ha aggiunto Orlando – ricorderemo i trent’anni dalle stragi politico-mafiose del 1992. Ma i trent’anni di lotta alla mafia che avrebbero cambiato la storia del nostro paese sono cominciati pochi mesi prima quando il giudice Giovanni Falcone ideò, con straordinaria lungimiranza, la DIA di cui celebriamo quest’anno il trentesimo anno dalla sua fondazione“.
Per il sindaco “l’organismo investigativo interforze è stato, inoltre, una coraggiosa innovazione che ha permesso di raggiungere risultati eccezionali. Che hanno contribuito a dare fiducia al paese nei momenti più bui e anche tracciato la strada al grande cambiamento culturale vissuto dalla città di Palermo“. Orlando ha sottolineato infine l’importanza della presenza al convegno di un gruppo di studenti che “costituisce la conferma della consapevolezza del fatto che non bisogna smettere di far comprendere ai giovani che la violazione del diritto da parte dei mafiosi mortifica i loro diritti e quelli di tutti“.
“Il modello della Dia è interforze coordinato dalla Dna è un modello vincente che tutto il mondo ci invidia. Io che ho avuto il privilegio di veder nascere la Dia, sono orgoglioso di questi 30 anni di successi“. Lo aggiunge l’ex presidente del Senato ed ex procuratore nazionale antimafia Piero Grasso.